Congresso delle Università cattoliche ad Avila. Mons. Fisichella: ritrovare l'unità
del sapere
“Che questo incontro aiuti le Università cattoliche a lavorare sempre più unite per
il bene della Spagna e del mondo, affinché crescano non solo i beni materiali ma anche
la spiritualità di ogni Paese”: così il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della
Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha aperto ieri ad Avila, il I Congresso
mondiale delle Università cattoliche sul tema “Identità e missione nell’ Università
cattolica”, promosso dall’Università di Santa Teresa del Jesus nella cittadina spagnola.
L’incontro, che si concluderà domani, vede la presenza di oltre di oltre 500 partecipanti
provenienti da 40 Paesi dei cinque continenti, e vuole mettere in luce la capacità
degli atenei di collaborare all’opera evangelizzatrice della Chiesa. Marina Tomarro
ha intervistato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio
per la nuova Evangelizzazione, tra i relatori della tre giorni:
R. - L’università,
soprattutto l’Università cattolica, fa nuova evangelizzazione nel momento in cui si
inserisce all’interno delle mutazioni culturali, quando è capace di essere veramente
università e di essere fedele anche alla propria identità. Ciò significa rilevanza
dei fenomeni culturali; significa interpretazione di questi fenomeni; ma, nello stesso
tempo, significa anche capacità di saperli orientare con un pensiero forte. Oggi noi
viviamo in una situazione, purtroppo, di frammentarietà della cultura e dobbiamo fare
in modo tale che soprattutto l’università e le nostre università siano un centro di
pensiero per superare la frammentarietà e ritrovare l’unità del sapere, che è la condizione
necessaria per riportare - soprattutto le nuove generazioni - ad una responsabilità
nei confronti di se stesse e nei confronti anche della società.
D.
- Ma oggi, secondo lei, qual è il ruolo degli atenei cattolici nel mondo universitario
attuale?
R. - Io credo che debbano qualificarsi soprattutto per quella
che è la capacità dell’Università cattolica di accogliere ogni singola persona come
veramente una persona: quindi la capacità di un accompagnamento, la capacità - che
in una parola vorrei sintetizzare - di umanizzazione. L’Università cattolica deve
qualificarsi non soltanto per la forte professionalità a cui prepara i propri studenti,
ma - insieme con questo, con una solida formazione che parte dai fondamenti dell’umano
- esprimere la forza della nostra fede. (mg)