Sudan: Sud Kordofan nuovo “punto caldo” della regione
Il Sud Kordofan, regione del nord Sudan al confine con il Sud Sudan da poco diventato
indipendente sembra essere diventato il nuovo “punto caldo” che minaccia la stabilità
del governo di Khartoum. In questa area dall’inizio di giugno – sottolinea l’agenzia
Fides - violenti combattimenti oppongono le truppe sudanesi ai ribelli Nuba che avevano
combattuto al fianco dei sudisti durante la guerra del 1983-2005. I ribelli Nuba del
sud Kordofan sono infatti raccolti sotto la sigla del Sudan People’s Liberation Movement-North.
Secondo quanto riporta il quotidiano “Sudan Tribune” questo movimento è in trattativa
con due gruppi di guerriglia che operano nel Darfur, nell’ovest del Paese, al fine
di rovesciare il regime di Khartoum. Il 7 agosto i tre gruppi ribelli hanno annunciato
la costituzione del Sudan’s Revolutionary Front Alliance. La gravità della situazione
nel sud Kordofan è stata sottolineata dall’emissario statunitense Princeton Lyman,
che teme un allargamento del conflitto ad altre aree della regione e anche al Sud
Sudan. Il governo di Khartoum è accusato di condurre bombardamenti contro la popolazione
civile. Il sito del Sudan Catholic Radio Network riporta la testimonianza di un sacerdote,
il cui nome non è stato pubblicato per motivi di sicurezza, che afferma che Khartoum
avrebbe inviato 500 spie nel Sud Kordofan per coordinare i bombardamenti. Le spie
sarebbero dotate di telefoni satellitari con i quali trasmettono le coordinate degli
obiettivi da colpire. Nel frattempo, continuano gli sforzi negoziali dell’Etiopia
per giungere ad un cessate il fuoco nella regione, dopo che, a luglio, è fallita la
mediazione intrapresa dall’ex presidente sudafricano, Thabo Mbeki. (A.L.)