Rapporto sulla povertà in Abruzzo e Molise: il ceto medio tende a scomparire
E’ stato ultimato, e sarà disponibile presso le Caritas diocesane delle regioni Abruzzo
e Molise il Rapporto sulle povertà 2010 redatto grazie allo sforzo congiunto delle
11 diocesi delle due regioni. Lo studio prende in esame la situazione socio-economica
delle persone che si sono rivolte ai centri d’ascolto dislocati sul territorio, facendo
emergere dati che confermano il trend nazionale. Nel rapporto si sottolinea, in particolare,
che sono aumentati gli interventi in favore di persone che vivono in situazione di
“grave marginalità sociale”, tra cui stranieri, nomadi e persone senza fissa dimora.
Ma sempre più spesso gli interventi riguardano anche persone in situazione di “normalità
sociale” che incontrano gravi difficoltà a causa di problemi economici legati alla
perdita del lavoro. Il rapporto vuole essere un ulteriore contributo per programmare,
con giusto discernimento, “azioni sempre più rispondenti ai bisogni delle persone
che abitano” questi territori, spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas
diocesana di Pescara-Penne. Mons. Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliario dell'arcidiocesi
dell'Aquila, sottolinea che “questo rapporto sulle povertà 2010 giunge in un momento
in cui la crisi economica italiana appare assai più preoccupante di quanto si potesse
immaginare”. “Si allarga sempre più la forbice tra i ricchi e i poveri - aggiunge
mons. D'Ercole – e i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più numerosi
e sempre più poveri”. “Il ceto medio, una volta parte importante della nostra società,
tende a scomparire, impoverendosi”. (A.L.)