2011-08-11 15:56:30

La protesta degli studenti in Cile. I vescovi: frutto dell'ingiustizia sociale


Prosegue la protesta degli studenti in Cile che, in questi giorni, sono più volti scesi in piazza per chiedere “profonde riforme sociali” ed un miglioramento della qualità del sistema scolastico e universitario. Non si tratta di proteste isolate – scrivono in un comunicato i vescovi del Paese latinoamericano – ma di manifestazioni che riflettono la crescente tensione sociale a livello globale. Sulla mobilitazione studentesca in Cile, che solo ieri ha fatto registrare 396 arresti e 55 feriti, si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco il giornalista cileno della nostra emittente, Luis Badilla:RealAudioMP3

R. – Secondo la dichiarazione dei vescovi, la questione centrale che in questo momento colpisce il Cile è la gravissima iniquità sociale. I vescovi, nella loro dichiarazione, inseriscono questa crisi del Cile nella crisi mondiale e per questo iniziano parlando dei problemi che riguardano la crisi finanziaria, la crisi etica, politica, economico-sociale di diverse società. Oltre a questo, ricordano che in questa crisi globale della civiltà è fondamentale anche l’elemento della violazione che riguarda la libertà religiosa o l’aumento delle restrizioni alla libertà religiosa.

D. – Dunque una crisi planetaria. Ma la protesta degli studenti in Cile è autoctona o è legata e in qualche modo influenzata da altre mobilitazioni, ad esempio quelle degli “indignados” in Spagna?

R. – E’ fortemente influenzata ed anche molto legata dal punto di vista della tematica. Infatti, è vero che gli studenti cileni in questo momento chiedono una educazione più equa, ma chiedono e rivendicano molte delle cose che noi abbiamo già sentito in questi mesi in Egitto, in Spagna, in Algeria, negli Stati Uniti, in Italia e in altri Paesi. Chiedono più libertà, maggiore capacità di poter essere protagonisti del proprio destino, meno corruzione nella politica, maggiore importanza ai valori etici e culturali, maggiori possibilità di poter avere una vita che abbia anche contenuti spirituali …

D. – Istanze che dalla Spagna arrivano in Cile e, probabilmente, contageranno anche altri Paesi dell’America Latina con problematiche simili …

R. – Sì, nel 2007, ad Aparecida – dove andò anche Benedetto XVI – la Conferenza dei vescovi dell’America Latina pubblicò un documento nel quale già si anticipava la questione della grave crisi educativa in diversi Paesi del mondo. Quello che sta oggi accadendo in Cile, e che è già accaduto in altri Paesi e che con ogni probabilità accadrà in altri Stati dell’America Latina, mette al centro l’emergenza educativa …

D. – Anche perché la crisi dei valori, la crisi nell’educazione è più grave, anzi anticipa, quella economica …

R. – Diceva Giovanni Paolo II: “Le società sono quello che sono le persone”. Se le persone non hanno un’educazione integrale, se questo non si realizza nella persona, è evidente che la società nega il proprio futuro. I fatti di Londra dimostrano che se alle persone non viene data un’educazione adeguata, diventano poi protagonisti di una società come quella che abbiamo visto, dove alla protesta sociale – legittima – si aggiunge la delinquenza. (gf)







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