Gran Bretagna: calma carica di tensione dopo gli scontri. Oggi riunione del Parlamento
Prima notte senza segnalazioni d’incidenti, quella appena trascorsa in Gran Bretagna.
Ma, dopo l’uccisione una settimana fa di un 29enne di colore da parte della polizia,
il bilancio delle successive violenze è salito a 4 vittime. Il servizio di Sagida
Syed:
In queste
ore anche la Chiesa britannica ha lanciato un appello per la fine degli scontri. Secondo
quanto riferisce l’agenzia Sir La Chiesa anglicana di Inghilterra ha diffuso tramite
Twitter e Facebook una preghiera perché cessi la paura e torni la calma nelle città.
Contemporaneamente, riporta il Sir, anche l’arcivescovo cattolico di Westminster,
mons. Vincent Nichols,in un comunicato ha condannato le violenze, ha chiesto ai cattolici
del Paese di pregare per coloro che ne sono stati vittime e ha invocato un impegno
comune perché possa emergere il meglio e non il peggio della società. Sulle possibili
radici di questa escalation di violenza, Susan Hodges ha intervistato mons. Andrew
Armitage, vicario generale della diocesi londinese di Brentwood:
R. – I
think we certainly have to get clear... Penso che dobbiamo chiarire innanzitutto
il motivo della rivolta. Quello che vediamo in questi giorni è un’attività criminale.
Una rivolta nasce da persone che si uniscono in nome di una causa comune contro un
problema particolare. Non penso che sia questo ciò che stiamo vedendo per le strade
di Londra. Quello che vediamo è un’attività criminale, sono atti di saccheggio. La
radice di questa attività criminale, e quindi il livello di violenza a cui assistiamo,
è una questione complicata e non si può risolvere con una semplice risposta. Ma se
uno allarga il discorso, ci troviamo ad affrontare all’interno delle nostre scuole
e delle parrocchie cattoliche, il problema della violenza giovanile. Negli anni recenti,
questa violenza sta diventando in alcune parti di Londra quasi di proporzioni epidemiche.
Ci sono inoltre aggressioni di giovani a scopo di rapina a danno di altri giovani.
Quindi, quelli che vivono a Londra sono consapevoli di quello che sta succedendo.
La violenza tra i giovani è una realtà già da un buon numero di anni. Quindi, è questa
la radice del problema? Certamente è una delle esperienze connesse ai giovani: la
violenza nella vita per un gran numero di ragazzi è diventata moneta corrente. Quello
che ci ha sorpresi, scioccati, è stata la natura e la velocità di propagazione di
tale violenza. Credo che molte persone abbiano riconosciuto che qualcosa stesse succedendo
ai giovani, non a tutti, perché è importante riconoscere si tratta di un gruppo relativamente
piccolo di giovani, ma che ha comunque un enorme significato e un grande impatto al
momento.
D. – Ha parlato con persone che siano state direttamente testimoni
di questa violenza?
R. – I think the majority of people are shocked... Penso
che la maggior parte delle persone siano scioccate, profondamente scioccate per quello
che hanno visto e includo anche molti giovani. Quando c’è pressione nella società
come adesso, quando si mette pressione in ogni struttura, ciò rivela sempre dei punti
deboli. E i punti deboli di ogni struttura ricadono sempre sui giovani. Quello che
ci sta rivelando questa situazione è la debolezza della società britannica, la debolezza
della cultura occidentale. Questo sta avendo un effetto profondo e dannoso sui giovani.
E’ allora una questione morale, una questione che riguarda i nostri valori e le nostre
virtù come persone che dobbiamo di nuovo abbracciare, perché la debolezza di questi
valori è stata messa in evidenza in questi giorni.
D. - Che cosa sta
facendo la Chiesa cattolica in questa situazione?
R. - I think we are
at the moment… Penso che al momento ci si trovi nel mezzo di tutto questo.
La Chiesa fa quello che sempre cerca di fare: essere un faro nella nebbia delle difficoltà,
delle sfide nella vita della gente. Questi sono tempi particolarmente difficili e
la Chiesa continuerà la sua missione di essere una presenza nelle vite della gente,
soprattutto per i giovani. In questo Paese, c’è una forte tradizione di educazione
cattolica. Il lavoro che facciamo nelle nostre scuole è veramente centrale per aiutare
i giovani. Inoltre, particolarmente a Londra, molti dei nostri parrocchiani cattolici
partecipano ad organizzazioni della comunità, una coalizione di differenti gruppi:
gruppi religiosi e organizzazioni laiche che lavorano insieme per il bene comune,
ispirati moltissimo dall’insegnamento sociale cattolico. Ci siamo incontrati con le
organizzazioni comunitarie, il clero, con i rappresentanti dei gruppi religiosi di
diverse parti di Londra, per riflettere su quello che è accaduto e per vedere quale
potrebbe essere la nostra risposta come singole comunità – chiese, moschee, sinagoghe,
scuole, sindacati – ma anche per vedere quello che forse potremmo fare insieme. (ap)