Gmg. Migliaia di giovani verso la Spagna. Mons. Tonucci: Loreto in viaggio per Madrid
con Maria
Mancano sei giorni all’inizio della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. Oggi
pomeriggio 7mila giovani della diocesi di Roma partono per la Spagna. Da Madrid, il
servizio di Michela Coricelli:
Il conto
alla rovescia è iniziato. Per le strade, nelle strutture di accoglienza dei pellegrini,
nelle scuole e nelle parrocchie i volontari lavorano perché sia tutto pronto per l’arrivo
di oltre un milione di ragazzi da tutto il mondo. La macchina dell’organizzazione
procede senza sosta. Martedì 16 agosto la Giornata Mondiale della Gioventù inizierà
ufficialmente con i Giorni delle Diocesi: i primi giovani sono già sbarcati in Andalusia,
spiega Yago de la Cierva, direttore esecutivo della Gmg di Madrid: “la festa della
fede – afferma - sta per cominciare“. 3.500 volontari internazionali sono già nella
capitale spagnola, pronti ad aiutare i pellegrini in arrivo: fra poche ore i volontari
diventeranno 30.000. E’ solo una delle tante cifre di questa Gmg, alla quale parteciperanno
2.000 ragazzi di Paesi con gravi difficoltà economiche, grazie al Fondo di Solidarietà.
14.000 saranno i sacerdoti che concelebreranno la Messa presieduta dal Papa, 800 i
vescovi provenienti da tutto il pianeta, quasi 4.800 i giornalisti che racconteranno
la Giornata Mondiale della Gioventù. Madrid si prepara. L’obiettivo – dice Javier
Sobrino, direttore della programmazione – è che tutti si sentano come a casa.
La Gmg è preceduta dai cosiddetti ‘giorni dei gemellaggi’ durante i quali
le diocesi spagnole, attraverso parrocchie, strutture di accoglienza e famiglie, ospitano
gruppi di giovani provenienti dai cinque continenti per approfondire l’amicizia e
la comunione. In particolare nella diocesi di Toledo arrivano nelle prossime ore un
centinaio di giovani della regione ecclesiastica delle Marche e con loro giunge in
terra spagnola l’immagine della Madonna di Loreto che accompagna i giovani verso Madrid.
Fabio Colagrande ha chiesto a mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo prelato
di Loreto, alla guida del pellegrinaggio, come sta procedendo il cammino verso Madrid:
R. – Si sta
svolgendo tanto bene, con tanto entusiasmo e tanta buona volontà. I ragazzi che sono
venuti insieme con noi, cioè i ragazzi di Loreto e di qualche altra diocesi delle
Marche, sono pieni di entusiasmo: mi hanno sorpreso perché io pensavo ad un piccolo
gruppo e invece ci troviamo ad essere in tre pullman. Nelle comunità che abbiamo toccato
abbiamo trovato accoglienze piene di calore, di affetto e anche di attenzioni al di
là di ogni immaginazione. E abbiamo trovato anche tanta commozione, perché l’immagine
della Madonna di Loreto che visita queste comunità suscita sempre affetto, devozione,
commozione e – devo proprio dirlo – anche per me, al di là dell’aspettativa.
D.
– Ora siete ancora in viaggio in Italia, ma in procinto di spostarvi in Spagna. Che
significato ha questo pellegrinaggio dei giovani accompagnati dalla Madonna Lauretana?
R.
– Noi portiamo con noi uno dei due simboli della nostra religiosità italiana alla
Gmg. La Chiesa italiana regala sempre alla Chiesa che ci ospita l’immagine della Madonna
di Loreto e una copia del Crocifisso di San Damiano. Noi che veniamo da Loreto, ci
siamo sentiti nel dovere di camminare insieme con Maria e quindi portare questo nostro
simbolo insieme con noi. Naturalmente, camminare con Maria vuol dire un po’ assorbirne
gli ideali, gli esempi e quindi farci portatori di un messaggio che è un messaggio
di evangelizzazione. Speriamo, dato che camminiamo insieme con dei ragazzi, speriamo
di essere testimoni credibili, ma mi pare che per il momento la cosa stia andando
nel modo giusto. C’è molta animazione e c’è molta, molta accoglienza da parte di quelli
che ci incontrano.
D. – I giovani delle Marche partecipano al gemellaggio
con quelli della diocesi di Toledo: come si svolgono e che senso hanno questi incontri
alla vigilia della Gmg?
R. – Hanno il significato di mettere insieme
dei gruppi giovanili che vivono esperienze diverse tra di loro perché vivono in diverse
nazioni, ma vivono la stessa realtà giovanile. Anche l’esperienza del passato che
per me è stata molto variegata, in diversi continenti, mi ha insegnato che i giovani
hanno qualche cosa in comune al di là di quello che si possa immaginare: che siano
di un continente o di un altro, di una nazione o dell’altra, hanno gli stessi sentimenti,
le stesse difficoltà, gli stessi desideri. Per cui, il gemellaggio tra di loro è un
elemento forte per unificare questo nostro mondo attorno ad ideali grandi e forti.
D.
– Nel messaggio per questa Gmg il Papa sottolinea come la Vergine Maria all’annuncio
dell’Angelo accolse con fede la Parola di Dio e acconsentì all’opera che Dio stava
compiendo in lei: è un segno importante per i giovani che si preparano a vivere questo
grande raduno ecclesiale …
R. – E’ un segno importantissimo e lo è in
particolare per noi. Noi, venendo da Loreto, non dimentichiamo mai che veniamo, partiamo
dalla Casa dove quel “sì” è stato pronunciato. E’ un impegno che ci stimola continuamente
e del quale vorremmo essere capaci di arrivare perlomeno ad essere degni.
D.
– Dal 16 al 19 agosto l’immagine sarà custodita insieme alla copia del Crocifisso
di San Damiano nella chiesa di San Nicola dei Servi a Madrid, per essere venerata
dai giovani di tutto il mondo. Il 17, poi, verranno consegnati all’arcivescovo di
Madrid e alla Conferenza episcopale spagnola. Perché questa consegna? Che significato
ha?
R. – E’ un dono fatto, ma è allo stesso tempo la trasmissione di
un ideale. Loreto e Assisi, assieme con Roma, sono i centri focali della fede italiana,
quindi la venerazione per Maria attraverso la “Casa del sì” e la presenza di San Francesco,
che rimane il Santo più caro e popolare dei giovani di tutto il mondo. Questi sono
i punti che identificano la nostra fede. Anche all’estero, quando si parla dell’Italia
come Paese cristiano, si pensa sempre a questi tre punti di riferimento: Roma, Assisi,
Loreto. Noi portiamo con noi questi segni che sono quelli che dicono: “Ecco, qui è
il segno della nostra fede e nello stesso tempo anche del nostro impegno”, per cui
è quello che ci impegna ad una testimonianza, è quello che ci invita a trasmettere
questi ideali agli altri perché anche essi li vivano.
D. – La Gmg può
essere davvero un’esperienza decisiva per i giovani, per la Chiesa universale?
R.
– Io penso di sì, perché già così lo è stato per tanti giovani. Io ne ho incontrati
tantissimi che mi hanno detto: “Io ho fatto il giro di boa nella mia vita di fede
alla Gmg!”. E sono convinto che sarà così anche per quella di Madrid. (gf)