2011-08-09 15:24:17

Libano: il Patriarca Raï chiede un patto nazionale per affrontare le sfide del Paese


La convocazione di una conferenza nazionale con il compito di redigere un nuovo patto tra tutte le componenti religiose libanesi “che permetta al Paese di fare fronte alle nuove sfide nel mondo arabo e a quelle della globalizzazione”. È quanto auspicato domenica dal Patriarca dei Maroniti Béchara Boutros Raï che ha così rilanciato la recente proposta del presidente Michel Suleiman per la riapertura di un tavolo di dialogo tra le forze politiche libanesi, dopo l’insediamento a luglio del nuovo governo sunnita guidato dal premier Najib Mikati. L’auspicio è stato formulato nel corso dell’omelia domenicale pronunciata a Deir el-Qamar, seconda tappa di una visita pastorale del Patriarca nella regione drusa dello Chouf. Alla celebrazione erano presenti diversi esponenti politici e personalità pubbliche locali. Nell’omelia, ripresa dai quotidiani libanesi "The Daily Star" e "L’Orient-le-jour", mons. Raï ha manifestato tutto il suo sostegno agli sforzi messi in campo dal capo dello Stato “per rilanciare un dialogo nazionale che ristabilisca la fiducia tra i dirigenti e i rappresentanti politici e le diverse componenti della società libanese e che possa proteggere il Libano”. Il Patriarca ha però espresso anche la speranza che tale dialogo si trasformi in qualcosa di più ambizioso: una Conferenza nazionale che possa stabilire un nuovo Patto Nazionale fondato su quello del 1943 e sul principio della coesistenza tra le diverse comunità religiose ed etniche in Libano. All’appello del presidente Suleiman, le due coalizioni rivali costituitesi all’indomani dell’assassinio di Hariri (il 14 febbraio 2005), quella dell’8 marzo guidata da Hezbollah e la coalizione del 14 marzo guidata dal “Movimento del Futuro” di Saad Hariri, hanno risposto ponendo delle pre-condizioni finora inconciliabili. (L.Z.)







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