India: domani il "Black Day", giornata contro la discriminazione dei dalit
I cristiani indiani scenderanno nuovamente in piazza domani a New Delhi per celebrare
il “Black Day”, la giornata di lutto contro la discriminazione dei dalit cristiani
e musulmani. La manifestazione, che segue le tre giornate di protesta organizzate
dal 25 al 27 luglio nella capitale, è stata promossa dalla Conferenza episcopale indiana
(Cbci) e dal Consiglio nazionale delle Chiese in India (Ncci). A guidare i manifestanti
– riferisce l’agenzia Cathnews - ci saranno Alwan Masih, segretario generale della
Chiesa dell’’India del Nord (Cni) India e l’arcivescovo di New Delhi, Vincent Concessao.
La data scelta ricorda l’approvazione, il 10 agosto 1950, dell’articolo 3 della Costituzione
sulle cosiddette "Scheduled Castes" (caste registrate) che concede i diritti e i
benefici speciali previsti per i fuori casta solo a indù, diritti successivamente
estesi anche a buddisti e sikh, ma da cui continuano ad essere invece esclusi i dalit
convertiti al cristianesimo o all’islam. I dalit cristiani e musulmani da tempo chiedono
la cancellazione della norma considerata incostituzionale in quanto contraria al principio
dell’uguaglianza e dunque discriminatoria. Anche la Corte Suprema ha più volte sollecitato
il governo federale ad affrontare il problema ma, finora, senza alcun risultato concreto.
In questo senso va anche un rapporto presentato al Parlamento indiano nel 2009 da
una speciale commissione incaricata di esaminare il caso. Ieri, il ministro per le
minoranze Vincent H. Pala si è limitato a riferire al Parlamento che le raccomandazioni
della Ranganajh Mishra Commission sono attualmente all’esame del governo. (L.Z.)