2011-08-09 16:17:33

I luterani impegnati tra i profughi del Kenya


La comunità luterana è attualmente impegnata nel Corno d’Africa per sostenere con vigore lo sforzo umanitario internazionale nel contesto dell’emergenza causata dalla siccità. Nel Corno d’Africa sono attive diverse agenzie di soccorso che fanno riferimento a organismi ecumenici. In particolare, la Lutheran World Federation (Lwf) agisce tramite le proprie organizzazioni di volontariato nella località di Dadaab, in Kenya, dove sono attivi i campi di soccorso dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ospitano centinaia di migliaia di persone in grave stato di denutrizione.
In una recente visita in Kenya il segretario generale della Lwf, il reverendo Martin Junge, ha sottolineato che la comunità religiosa farà pressione sugli organismi internazionali affinché siano incrementati i fondi per l’assistenza alle famiglie. L’incremento dei fondi consentirebbe, è stato spiegato, di garantire la massima efficacia dei soccorsi nel lungo periodo. A tale riguardo il reverendo Junge ha espresso la volontà di rafforzare anche la cooperazione con il Governo in Kenya, per agevolare il flusso degli aiuti umanitari. Il segretario generale della Lwf durante la visita è stato accompagnato, fra gli altri, da un gruppo di vescovi luterani del Kenya e della Tanzania. Il reverendo Martin Junge ha ricordato, in base alle stime delle Nazioni Unite, che attualmente per rispondere in maniera adeguata alle necessità delle popolazioni occorre oltre un miliardo e 300.000 dollari, ma il fabbisogno tenderà ad aumentare sensibilmente. Per questo, ha sottolineato il rappresentante della comunità luterana mondiale, «deve essere fatta un’enorme raccolta di fondi a livello globale».
Nei due campi di soccorso a Dadaab ogni giorno giungono centinaia di profughi. «Nel viaggio che abbiamo compiuto in varie aree del Kenya — ha affermato il segretario generale della Lwf — abbiamo visto fame e disperazione e anche il bestiame, che è la base per la sopravvivenza delle famiglie, si è drammaticamente ridotto». Il rappresentante della comunità luterana mondiale ha tenuto a evidenziare anche la collaborazione con le autorità statali: «il fatto che il Kenya abbia deciso di continuare ad accogliere i profughi, aumenta la nostra gratitudine e ammirazione». (L’Osservatore Romano)








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