Crisi: migliorano le Borse Usa e UE. Il presidente dello IOR Gotti Tedeschi: rimettere
la persona al centro dell'economia
Crisi economica. Ennesima giornata di passione oggi sui mercati dopo le chiusure in
rosso in Asia. Finisce comunque con un sospiro di sollievo, anche sull'onda della
ripresa di Wall Street. Oro al record, giù il petrolio, mentre cresce l’attesa per
le decisioni sui tassi che prenderà stasera la Banca Centrale degli Stati Uniti. Il
servizio di Francesca Smacchia
Sulla
crisi economica Luca Collodi ha intervistato l’economista Ettore Gotti Tedeschi,
presidente dello Ior :
R. – Io posso
dare anche la mia opinione, ma preferisco partire da quello che dice il Papa nell’Enciclica
“Caritas in Veritate”, quando spiega che l’origine del comportamento degli uomini
che hanno gestito lo strumento economico e finanziario è di carattere morale. L’uomo,
perdendo il senso del reale, il senso del riferimento della verità e lasciandosi andare
alla ricerca di libertà assolute, ha trasformato lo strumento economico in fine anziché
mezzo, lasciandogli prendere autonomia morale. Siamo arrivati quindi a vedere lo strumento
che privilegia se stesso anziché privilegiare l’uomo.
D. – Di fatto, la politica
sembra impotente nel gestire questa speculazione finanziaria, e rilanciare l’economia
…
R. – Direi che la politica – tra l’altro, non in Europa – è quella che ha
avviato questo, perché la politica – soprattutto americana – ha voluto tenere alta
la crescita del Pil sostenendola a debito, facendo indebitare le famiglie di quasi
il 50 per cento in più in dieci anni, per correre dietro ad un consumismo che era
indispensabile a far crescere il Pil. Questo è stato sostenuto sicuramente – o quantomeno
incoraggiato – dalla politica. E la politica oggi si è resa conto di non riuscire
più a gestire le situazioni per una ragione molto semplice: che si è resa conto che
oggi non c’è più una politica forte! Dov’è, al mondo, oggi, un riferimento politico
forte? Pensavamo, come è stato negli ultimi 40 anni, che fossero gli Stati Uniti.
Ma gli Stati Uniti governano, oggi, l’economia mondiale? No, perché il mondo si è
globalizzato! Quello che prima poteva essere un riferimento di grandi decisioni, di
grandi interventi di carattere politico a livello internazionale, oggi si è autolimitato!
D.
– Guardando al bene comune per recuperare anche risorse, è giusto oggi riflettere
su una “patrimoniale” o una tassa sulle grandi rendite?
R. – Una “patrimoniale”
servirebbe esclusivamente a tassare, scoraggiare, far prendere paura ad un sistema,
che sono normalmente le famiglie, che hanno risparmiato. Se dobbiamo fare un prelevamento
forzoso delle risorse delle famiglie, perché non indirizzarlo subito alla crescita
economica? Perché indirizzarlo alla diminuzione del debito che, peraltro, per noi
in Italia non è così grave come si direbbe per altri Paesi? In Italia, il risparmio
degli italiani è sei volte il debito pubblico! Il nostro problema è tornare a crescere.
Chi assorbe veramente il debito pubblico non è una “patrimoniale”: è la crescita economica!
Quindi, se io ho risorse scarse, preziose, come lo è il risparmio degli italiani,
mille volte meglio indirizzarlo alla crescita economica che alla chiusura artificiale
e temporanea di un debito che continuerebbe a crescere fino a quando non si risolvono
i problemi! (gf)