2011-08-08 08:07:41

I vescovi comboniani lanciano un appello al mondo per la situazione in Africa


L’Africa resta il Continente dove guerre, violenze, prepotenze, povertà e malattie sono all’ordine del giorno: questo il bilancio fatto dai vescovi comboniani africani e sudamericani che alla fine di luglio si sono riuniti a Gerusalemme alla presenza del Superiore generale dei missionari comboniani, padre Enrique Sánchez González e di madre Luzia Premoli, superiora generale delle suore missionarie comboniane. I religiosi, riferisce la Misna, hanno analizzato i principali mali che affliggono l’Africa, dove la presenza comboniana è molto forte: mal governo, assenza dello Stato di diritto, guerre, elevata mortalità infantile e basso tasso di scolarizzazione, malattie endemiche come Aids e malaria, estrema povertà e la particolare situazione di sfollati e rifugiati. “L’Africa oggi è nuovamente un Continente 'bramato' e disputato dalle grandi potenze mondiali comprese le multinazionali – è la denuncia dei presuli – l’obiettivo è uno solo: saccheggiare”. “A chi appartengono le risorse naturali dell’Africa – si chiedono – non c’è dubbio che appartengano alle popolazioni africane”. I vescovi, nel lanciare un appello alla comunità internazionale, fanno proprio quello dei presuli riuniti nell’ottobre 2009 nel Sinodo per l’Africa: “Trattate l’Africa con rispetto e dignità”. La Chiesa non può tacere sull’argomento, ma deve parlare: “L’Africa si è già messa in moto e la Chiesa con lei offrendole la luce del Vangelo – concludono i comboniani – le acque possono essere burrascose, ma con lo sguardo puntato su Cristo Signore arriveremo al sicuro porto della giustizia e della pace”. (R.B.)







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