I vescovi comboniani lanciano un appello al mondo per la situazione in Africa
L’Africa resta il Continente dove guerre, violenze, prepotenze, povertà e malattie
sono all’ordine del giorno: questo il bilancio fatto dai vescovi comboniani africani
e sudamericani che alla fine di luglio si sono riuniti a Gerusalemme alla presenza
del Superiore generale dei missionari comboniani, padre Enrique Sánchez González e
di madre Luzia Premoli, superiora generale delle suore missionarie comboniane. I religiosi,
riferisce la Misna, hanno analizzato i principali mali che affliggono l’Africa, dove
la presenza comboniana è molto forte: mal governo, assenza dello Stato di diritto,
guerre, elevata mortalità infantile e basso tasso di scolarizzazione, malattie endemiche
come Aids e malaria, estrema povertà e la particolare situazione di sfollati e rifugiati.
“L’Africa oggi è nuovamente un Continente 'bramato' e disputato dalle grandi potenze
mondiali comprese le multinazionali – è la denuncia dei presuli – l’obiettivo è uno
solo: saccheggiare”. “A chi appartengono le risorse naturali dell’Africa – si chiedono
– non c’è dubbio che appartengano alle popolazioni africane”. I vescovi, nel lanciare
un appello alla comunità internazionale, fanno proprio quello dei presuli riuniti
nell’ottobre 2009 nel Sinodo per l’Africa: “Trattate l’Africa con rispetto e dignità”.
La Chiesa non può tacere sull’argomento, ma deve parlare: “L’Africa si è già messa
in moto e la Chiesa con lei offrendole la luce del Vangelo – concludono i comboniani
– le acque possono essere burrascose, ma con lo sguardo puntato su Cristo Signore
arriveremo al sicuro porto della giustizia e della pace”. (R.B.)