Preoccupazione delle Chiese in Liberia per la situazione politica nel Paese
Una visita ecumenica di solidarietà per sostenere ed incoraggiare le Chiese della
Liberia, preoccupate per le tensioni politiche nel Paese. È quanto compiranno, da
oggi al 12 agosto, alcuni esponenti del Consiglio ecumenico delle Chiese e della Conferenza
delle Chiese di tutta l’Africa. La visita è stata organizzata dal pastore Benjamin
Dorme Lartey, segretario generale del Consiglio delle Chiese liberiane. Come rende
noto il Consiglio ecumenico delle Chiese in un comunicato, “in vista del referendum
costituzionale del 23 agosto e delle elezioni presidenziali e legislative dell’11
ottobre, le Chiese della Liberia esprimono la loro preoccupazione per la situazione
politica particolarmente tesa”. Il Paese africano ha vissuto, negli ultimi 30 anni,
due guerre civili: la prima dal 1980 al 1995 e la seconda dal 1999 al 2003. “Il gruppo
ecumenico – si legge nella nota – incontrerà i responsabili politici ed ecclesiastici
del Paese, ed anche le donne ed i giovani, per incoraggiarli a riprendere il cammino
verso la riconciliazione”. Nel 2006 il governo liberiano ha istituito una “Commissione
per la verità e la riconciliazione” incaricata di fare luce sui crimini commessi durante
la guerra civile. Ma “la mancanza di volontà nel mettere in pratica le raccomandazioni
della Commissione - afferma il Pastore Lartey - aumenta le divisioni nel Paese”. Il
timore principale è che, dopo le elezioni, si possa scatenare una nuova ondata di
violenza che “potrebbe causare un’altra guerra civile”. Per questo, il direttore del
Programma per l’Africa del Consiglio ecumenico delle Chiese, Nigussu Legesse, ha garantito
alla Liberia il sostegno del Consiglio ecumenico delle Chiese ed ha auspicato che
la visita ecumenica abbia “un’influenza positiva nel contribuire ad allentare le tensioni”.
(I.P.)