2011-08-05 15:57:01

Libia: giallo sulla morte di uno dei figli di Gheddafi


Proseguono le operazioni militari della Nato sulla Libia. A Zliten, nel corso di uno degli ultimi bombardamenti, sarebbe morto uno dei figli di Gheddafi, affermano gli insorti, ma Tripoli smentisce. Ce ne parla Marco Guerra:RealAudioMP3

Ennesima notte di bombardamenti su Tripoli. Colpita la periferia della città dove la tv di Stato denuncia una strage di civili senza specificare il numero dei morti. Il regime segnala 3 vittime civili, fra cui 2 bambini, anche a Zlitan, a 150 km ad est della capitale. Secondo gli insorti, qui le bombe dei jet della Nato avrebbero ucciso anche Khamis Gheddafi, il figlio minore del rais in prima fila nella repressione della rivolta anti-regime al comando della temuta 32.ma Brigata. La Nato ha confermato i bombardamenti, ma non la morte di Khamis “perché priva di forze sul terreno”. Ma qualora fosse confermato il suo decesso, sarebbe il secondo figlio di Gheddafi ad essere ucciso nei raid Nato: l'altro, Saif al-Arab, è morto con tre nipoti del colonnello nel maggio scorso. Tripoli da parte sua smentisce seccamente. Intanto gli insorti tentano, in ogni modo, di ridurre a zero i rifornimenti del regime: questa notte hanno sabotato un oleodotto a sud-ovest di Tripoli, che alimenta l'unica raffineria ancora in funzione del Paese. Da segnalare, infine, il passo indietro del governo libico che, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere “che non è stato lanciato alcun missile contro le navi della Nato”, ritrattando quanto rivendicato ieri; e le dichiarazioni del ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, secondo il quale i ribelli stanno avanzando e l'intervento internazionale non è in “fase di stallo”, sebbene sia stata “sottovalutata la resistenza delle forze di Gheddafi”.

Gaza, violenze
Tre nuovi raid aerei israeliani sono stati compiuti nella notte sulla Striscia di Gaza, in risposta agli ultimi lanci di razzi verso il sud d'Israele. Lo riferisce un portavoce militare precisando che le incursioni hanno preso di mira i tunnel del contrabbando al confine con l'Egitto e altri siti imprecisati, usati per ''finalità terroristiche''. Al momento, non risultano vittime.

Egitto – processo Mubarak
In Egitto ancora in primo piano il processo contro l’ex presidente Mubarak; il capo del consiglio supremo delle forze armate egiziane, Hussein Tantawi, si dice pronto a testimoniare contro l’ex rais. Se condannato, Mubarak rischia la pena di morte. Ieri interrogato il ministro degli Interni del regime, in carica per oltre 30 anni.

Thailandia, parlamento elegge primo premier donna del Paese
Il Parlamento Thailandese ha eletto primo ministro, Yingluck Shinawatra. Si tratta della prima donna a ricoprire l'incarico nel Paese asiatico. La nomina di Yingluck - sorella dell'ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio dopo essere stato deposto da un colpo di stato nel 2006 - è stata approvata con i voti del suo partito, il Puea Thai, che si è imposto alle elezioni politiche del 3 luglio scorso, conquistando 265 seggi su 500 e ha poi formato una coalizione con altri quattro movimenti, controllando così tre quinti del Parlamento. Per arrivare alla formazione ufficiale del governo, ora è necessario il nulla osta formale di re Bhumibol, che potrebbe arrivare nelle prossime ore o al massimo entro la settimana prossima. L’elezione Yingluck rappresenta il trionfo delle 'camicie rosse', protagoniste delle proteste di piazza tra aprile e maggio dell'anno scorso che furono sedate con la forza da parte dell’esercito; adesso l'attende la sfida di riportare la stabilità nel regno e conciliare le masse dei diseredati del nord con le elite della capitale e legate alla monarchia.

Spagna – manifestazioni
In Spagna, uno dei Paesi più colpiti dalla crisi, tornano le manifestazioni di piazza. Da tre giorni a Madrid si susseguono le proteste dei cosiddetti “indignados”. Ieri la giornata più cruenta. Gli scontri tra la polizia e i dimostranti hanno provocato una ventina di feriti, tra cui 7 poliziotti. Tre gli arresti, secondo la stampa locale.

Fmi - Lagarde
Il Fondo Monetario Internazionale torna nel mirino dei riflettori, dopo la vicenda Strauss Kann. Avviata nei confronti della neo guida dell’organismo, Chirtine Lagarde, un’inchiesta giudiziaria per abuso di potere in Francia. L’Fmi conferma intanto la fiducia al neo direttore: il comitato esecutivo, si legge in una nota, aveva già discusso il caso prima della sua candidatura.

Italia, proteste braccianti nel Salento
Paghe da fame, vessazioni, caporalato, condizioni disumane di vita. Si scagliano contro lo sfruttamento i 350 braccianti africani che nel Salento, in Puglia, stanno incrociando le braccia da giorni, lasciando deserti i raccolti di pomodori nella zona di Nardò, nel leccese. Ma la rivolta salentina, concordata ad oltranza in un’assemblea nella Masseria di Boncuri, è la cassa di risonanza di una più generalizzata sofferenza che coinvolge decine di migliaia di migranti, si stima siano oltre 10 mila solo in Campania, che lavorano in una condizione di semi schiavitù, nelle diverse regioni del Sud. Ad Antonella Cazzato, segretario confederale della Cgil Lecce, che sta sostenendo la lotta in Puglia, Paola Simonetti ha chiesto di tracciare il quadro delle condizioni esistenziali e lavorative di questi immigrati:RealAudioMP3

R. - La qualità quotidiana di vita è veramente precaria. Consideri che i lavoratori di Nardò di Boncuri, che sono in sciopero da diversi giorni oramai, e che hanno dichiarato che continueranno lo sciopero fin tanto non dovessero cambiare le condizioni di lavoro, hanno come immediata ricaduta, quella di non avere denaro neanche per mangiare.

D. – Voi denunciate, in particolare, la mancanza di contratti e puntate il dito soprattutto contro il caporalato...

R. – La presenza dei caporali nasconde la tassa esattoriale. I lavoratori non conoscono chi sia il proprietario del campo, nel quale vanno a raccogliere le colture, vengono pagati a quantità di prodotto e non a ora di lavoro o comunque a giornata, come invece dovrebbe essere. I lavoratori di Boncuri, percepiscono, con riferimento alla cultura sulla quale adesso sono interessati, tre euro e mezzo per un’ora di lavoro.

D. – Quale, secondo lei, l’intervento urgente da attuare subito?

R. – La necessità è quella di superare la piaga del caporalato, che per altro crea anche una situazione di forte tensione sociale, perché i caporali vessano e minacciano e soggiogano le persone, non tutte in condizioni di resistere. La necessità di guadagnare qualche cosa è pressante.

D. – Potrebbe allargarsi una protesta del genere alle regioni anche vicine?

R. – Noi speriamo di sì. I lavoratori di Boncuri hanno deciso di rivendicare in prima persona i loro diritti e c’è veramente un’idea di sentirsi uguali e di pretendere uguali diritti.

D. – In che misura l’irregolarità rappresenta per un immigrato un punto di debolezza rispetto al fenomeno del lavoro nero?

R. – Nel caso della manodopera straniera abbiamo dinnanzi purtroppo una situazione particolarmente complessa, determinata anche dalla condizione di permanenza spesso non regolare delle persone che raggiungono il nostro territorio per lavorare. Ci sono delle persone irregolarmente residenti nel nostro territorio, che raggiungono le varie regioni d’Italia per lavorare, generalmente assorbiti da un mercato in nero, soprattutto in agricoltura. (ma)

Ucraina
La procura ucraina di Pechersk ha chiesto nuovamente l'arresto dell'ex premier Iulia Timoshenko durante l'udienza di oggi del processo a carico dell'attuale leader dell'opposizione. Lilia Frolova, procuratore della corte, che sta giudicando Timoshenko, ha chiesto l'arresto dell'ex primo ministro perchè, a suo avviso, le dichiarazioni e i comportamenti di Timoshenko “non danno possibilità di assicurare il rispetto delle norme processuali”. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 217







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