I vescovi del Nicaragua: rispettare la vita fin dal concepimento
“Rispettare la vita”: è il monito che dall’episcopato in Nicaragua viene ribadito
contro i tentativi di rendere, in varie forme, legale la pratica dell’interruzione
volontaria della gravidanza. Si tratta di una questione che, nel Paese, investe in
particolar modo le nuove generazioni, alle quali vengono offerti “modelli” diseducativi
che promuovono una cultura offensiva nei confronti dei valori della tradizione religiosa
e morale. Nei giorni scorsi una delegazione spagnola dell’organizzazione Amnesty International
ha incontrato alcuni deputati del Parlamento nicaraguense sollecitando la presentazione
di una legge per depenalizzare il cosiddetto “aborto terapeutico”. L’organizzazione,
tramite un appello, chiede alle autorità di eliminare il divieto di aborto, garantendo
servizi abortivi, maggiori diritti e cure specialistiche adeguate, in base alla considerazione
che negli ultimi anni si è evidenziata una crescita esponenziale delle violenze, soprattutto
nei confronti delle minorenni. I deputati dell’Assemblea Nazionale, accogliendo di
fatto le richieste delle comunità religiose, hanno abolito, nel 2007, il comma 3 dell’articolo
143 del Codice Penale, confermando il divieto assoluto di qualsiasi forma di aborto
in Nicaragua. E’ stata anche eliminata, di fatto, la possibilità per i medici di effettuare
l’aborto terapeutico in caso di grave rischio per la vita della madre, di gravi malformazioni
del feto o di maternità a seguito di violenza. La pena prevista, in caso di violazione
della legge, può arrivare fino ai trent’anni di carcere. Il vescovo ausiliare di Managua,
Silvio José Báez Ortega, ha dichiarato che la Chiesa è stata sempre chiara nell’affermare
che “bisogna rispettare la vita dal concepimento fino alla morte naturale”. Eliminare
questo principio, ha aggiunto, “significa commettere un’offesa nei confronti di Dio”.
Ad indicare la necessità di rispettare la volontà nazionale, espressa tramite l’approvazione
della riforma della legge penale, è stato anche il vicario della cattedrale di Managua,
padre Bismark Conde, ricordando come in diverse occasioni sono state promosse nel
Paese delle manifestazioni in difesa della vita. “Siamo contro ogni cultura di morte”,
ha ribadito inoltre il vescovo di León en Nicaragua, mons. César Bosco Vivas Robelo,
le cui parole sono state riprese dall’Osservatore Romano. In occasione, nel 2008,
della visita ad Limina Apostolorum dei vescovi del Nicaragua, il presidente della
Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Managua, mons. Leopoldo José Brenes Solórzano,
aveva infine sottolineato, in un’intervista rilasciato alla nostra emittente che “un’ombra
che minaccia la Chiesa: sono le battaglie per l’approvazione dell’aborto”. (L.Z.)