Le Figlie della Madonna del Divino Amore festeggiano i 50 anni
Festeggiano 50 anni, domani 5 agosto, le Figlie della Madonna del Divino Amore, volute
da don Umberto Terenzi - rettore e parroco dal 1931 al 1974 del Santuario del Divino
Amore - per rendere onore alla Madre di Dio attraverso opere pastorali e sociali.
Nell’antico Santuario del Divino Amore presiede - alle 11,00 - una Messa solenne l'arcivescovo
Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia. Al microfono di Tiziana Campisi,
madre Lucia Bonaiti, superiora generale delle Figlie della Madonna del Divino
Amore, racconta la storia della Congregazione e l’attuale missione in America Latina
e in Asia:
R. – Don
Umberto Terenzi è stato nominato come rettore il 3 gennaio del 1931 per risollevare
lo stato di abbandono e degrado materiale e spirituale del luogo sacro. Inizierà a
chiedere aiuto agli istituti di suore allora esistenti nella diocesi di Roma, ma nessuno
accoglierà le sue richieste fino a quanto il suo padre spirituale, San Luigi Orione,
non gli indicherà la strada da intraprendere dicendogli: “Sei tu che devi creare una
nuova Congregazione religiosa: le chiamerai Figlie della Madonna del Divino Amore”.
E questo era nel 1932 e precisamente il 5 agosto. Don Umberto, forte di questa profezia,
chiamò al santuario un piccolo gruppo di giovani provenienti dall’Azione Cattolica
della parrocchia di Sant’Eusebio di Roma, dove lui era vice parroco.
D.
– Da allora come siete cresciute?
R. – Queste prime cinque giovani accolgono
con la loro premurosa assistenza i pellegrini che arrivano al Santuario e poi seguono
anche la popolazione sparsa nell’Agro Romano, dove si comincerà a godere un po’ dei
servizi sociali, come ad esempio il primo asilo infantile, la scuola elementare, l’orfanotrofio,
le Poste, il catechismo, l’animazione della Liturgia, la visita alle famiglie per
la zona dell’Agro Romano…
D. – Oggi la vostra Congregazione in che
cosa è impegnata?
R. – Soprattutto nel servizio alla parrocchia e quindi
al Santuario, con tutte le attività parrocchiali: pastorale, catechesi, animazione
liturgica.
D. – Da Roma a tanti altri Paesi…
R. – Sì,
siamo presenti dal ’71 in Colombia con – oggi – cinque comunità. Dalla Colombia siamo
passate al Brasile nel ’91 e qui siamo presenti con tre comunità; dal ’93, poi, siamo
in Perù con una comunità; nel ’98 nelle Filippine e in India nel ’99. e questo per
rispondere all’anelito del nostro fondatore che diceva: “Voi dovete portare il Divino
Amore fino alle estremità della terra”. Recentemente qui alla nostra casa madre, c’è
stato un ulteriore sviluppo delle opere sociali con l’erezione del “Centro della gioia”,
che è un centro nuovo, all’avanguardia e che comprende una scuola dell’infanzia, due
case-famiglia per bambini con problemi e con disagio familiare e un polo sanitario.
Questo era anche il sogno del nostro fondatore: dare una struttura – che sarebbe il
nuovo Santuario – all’avanguardia, ma anche che intorno a questo Santuario potessero
continuare ad essere presenti opere caritative, opere che richiamano sempre l’amore
di Dio. (mg)