Usa. Il compromesso sul debito è legge, ma non convince le Borse mondiali
Alla fine il provvedimento che aumenta il tetto del debito Usa è arrivato sul tavolo
del presidente Barack Obama che ha potuto firmarlo, mettendo così la parola fine ad
una crisi che ha lasciato gli Stati Uniti per giorni con il fiato sospeso. Non sembra
tuttavia averne tratto particolare beneficio Wall Street che ha chiuso con perdite
oltre il 2%. Tiepido anche il riscontro delle agenzie di rating come Moody’s e Fitch
che pur confermando l’affidabilità dei titoli Usa non danno in prospettiva un buon
giudizio dell’economia americana. Il servizio di Elena Molinari:
Il provvedimento
che innalza il tetto del debito Usa e che inizia a risanare la finanza americana è
finalmente legge. Dopo un voto in extremis del Senato, il Congresso americano ha potuto
presentare la misura a Barack Obama, che l’ha firmata. Una firma arrivata giusto in
tempo per evitare il default, senza un intervento legislativo, infatti, dalla mezzanotte
di ieri gli Stati Uniti non sarebbero più stati in grado di pagare i loro conti. Il
“sì” è stato accompagnato da un respiro di sollievo nazionale, dopo le tensioni delle
ultime settimane, ma il compromesso avrà dei costi economici e sociali: tanto che
ieri Wall Street ha subito di nuovo pesanti perdite. Dopo la prima fase di tagli,
infatti, la spesa interna per gli Stati Uniti il prossimo anno scenderà ai minimi
dai tempi di Eisenhower e molti programmi per la classe media e i poveri dovranno
essere sacrificati. Pochi minuti dopo l’entrata in vigore della legge, Obama si è
rivolto agli americani per spiegare: “Bisogna a tutti i costi evitare il default -
ha detto - per continuare il lavoro per una crescita più veloce e nuovi posti di lavoro”.