"Sento, dunque sono": un libro racconta le percezioni dei bambini nel grembo materno
Il bambino prima di nascere ha un mondo di sensazioni acustiche, sapori, movimento.
Il libro “Sento, dunque sono”, edito da Cantagalli, racconta queste percezioni dei
bimbi nel grembo materno attraverso saggi di ricercatori internazionali. Quali sono
le principali novità? Debora Donnini lo ha chiesto a Carlo Bellieni,
neonatologo, che ha curato il test:
R. - Sicuramente
si retrodata il momento in cui i bambini riescono a sentire e a provare delle esperienze
prima della nascita. Sappiamo ormai che già dalla metà della gestazione - la gravidanza
dura 40 settimane - e quindi circa dalla 20.ma settimana, i bambini riescono purtroppo
ad avere la possibilità di sentire dolore, ma per fortuna - sempre all’incirca da
quell’età - riescono anche ad avere delle sensazioni buone: ad esempio quella dell’iniziare
ad assaporare i gusti e quindi a formare i proprio gusti alimentari. La Mannella,
dal Texas, ha fatto dei bellissimi studi, facendo provare a delle donne in gravidanza
ad assorbire una dieta, durante la gravidanza, a base di carote ed ha visto che al
momento del divezzamento, questi bambini ricercavano le pappe a base di carote rispetto
alle altre. Altri studi molto interessanti hanno fatto vedere come, invece, si abituano
ai rumori che sentono prima della nascita. Uno studio pubblicato su Lancet, qualche
anno fa faceva vedere come i bambini alla nascita erano in grado di riconoscere la
sigla del telefilm preferito della loro mamma e che avevano sentito tante volte prima
della nascita. Oggi sappiamo ormai che riescono anche a distinguere la voce della
mamma dalla voce di una estranea e non solo: la voce di una persona che parla nella
lingua della mamma, dalla voce di una persona che parla in una lingua diversa da quella
della mamma.
D. - Quali sono i consigli che, in base a questo libro
e a questi studi, si possono dare alle donne?
R. - Di essere serene
e di godersi la gravidanza, perché la gravidanza è un momento nel quale si ha la possibilità
di scoprire una compagnia in più. Certe mamme - purtroppo - in gravidanza sono sole,
sono tristi: quando scoprono, magari attraverso l’aiuto di alcuni gruppi, di avere
dentro di sé una compagnia che le vuole bene incondizionatamente, che la ascolta e
che è capace di rispondere con i suoi movimenti, con i suoi calcetti e con le sue
giravolte. Già questa è certamente una cosa rasserenante per le mamme. Ci sono, per
esempio, delle scuole di educazione prenatale, nelle quali - insieme ad altre mamme
- si fanno dei momenti di contatto con il loro bambino prima della nascita: si canta,
si danza, si fa ginnastica, avendo la coscienza che questi stimoli arrivano al bambino
e sentendo i movimenti di risposta del bambino. Si può fare anche il massaggio transaddominale:
attraverso la pancia, insieme anche al babbo del bambino, si ha questo primo contatto
che rasserena tutta la coppia. (mg)