2011-08-03 15:27:47

Combattimenti a Mogadiscio. L’Acnur: difficile far arrivare gli aiuti ai civili


La siccità che ha colpito così duramente la Somalia, tanto da aver reso necessaria la proclamazione dello stato di carestia, il 20 luglio scorso, in due regioni del Paese, sta provocando un esodo continuo di persone dalle aree rurali verso le città, Mogadiscio in particolare. Il flusso ininterrotto preme sui campi allestiti e le previsioni per i prossimi due mesi non sono delle migliori: è probabile, infatti, che la carestia si estenda a tutte le regioni della Somalia. L’Acnur ha appena terminato una missione nel Paese e ha denunciato la difficoltà di far giungere a Mogadiscio gli aiuti umanitari, vitali per la popolazione, a causa dell’imperversare dei combattimenti. Lo staff dell’Acnur, infatti, riesce a muoversi tra i 10 accampamenti della città solo a bordo di mezzi blindati e con la protezione delle forze di sicurezza. Si calcola che finora dalle vicine aree di Bay, Bakool e Lower Shabelle siano giunti a Mogadiscio oltre centomila persone che si sono aggiunte alle 370mila già presenti: l’agenzia dell’Onu si sta preparando ad affrontare l’emergenza alimentare crescente e prevede di portare assistenza ad almeno 180mila persone. Finora l’Acnur ha distribuito 15mila kit per un totale di 90mila persone soccorse e si stanno predisponendo aiuti per altre 78mila nei prossimi giorni, quando si farà il punto anche sull’area di Badbaado, dove si trovano circa 28mila sfollati, e sui dintorni della capitale, colpiti questo weekend da piogge torrenziali che hanno peggiorato le condizioni dei profughi. Anche un’altra agenzia Onu, l’Unicef, intanto, ha lanciato un appello all’industria del trasporto aereo affinché fornisca spazi di carico gratuiti per trasportare i rifornimenti alimentari destinati alle popolazioni del Corno d’Africa. Si stima, infatti, che ogni mese nei magazzini di Belgio, Francia e Italia si possano rinvenire cinquemila tonnellate di cibo terapeutico: abbastanza per nutrire 300mila bambini affetti da malnutrizione acuta, che potrebbero così ristabilirsi nel giro di 4-6 settimane. All’appello hanno già risposto compagnie come Cargolux, British Airways, Lufthansa, Ups e Virgin. “Siamo grati per la generosità di alcuni e speriamo si facciano avanti anche altri – ha dichiarato il presidente di Unicef Italia, Vincenzo Spadafora – oltre due milioni di bambini del Corno d’Africa sono affetti da malnutrizione acuta e se non s’interviene subito mezzo milione di loro morirà”. Si aggrava, infine, anche la situazione nel vicino Kenya, dove non accenna a diminuire il flusso di rifugiati dalla Somalia: fino ad ora 116mila persone avrebbero varcato il confine per essere ospitati nel campo di Dadaab, il più grande e il più congestionato al mondo, dove sta paurosamente salendo il tasso di mortalità infantile. L’Acnur sta procedendo al trasferimento delle persone in due nuovi siti e si sta lavorando alla realizzazione di un nuovo campo a Kambioos. (A cura di Roberta Barbi)







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