Venerdì
29 luglio 2011 - Dall'enciclica di Benedetto XVI "Deus Caritas est":" In
effetti, nessuno ha mai visto Dio così come Egli è in se stesso. E tuttavia Dio non
è per noi totalmente invisibile, non è rimasto per noi semplicemente inaccessibile.
Dio ci ha amati per primo, dice la citata e questo amore di Dio è apparso in mezzo
a noi, si è fatto visibile in quanto Egli « ha mandato il suo Figlio unigenito nel
mondo, perché noi avessimo la vita per lui » Dio si è fatto visibile: in Gesù noi
possiamo vedere il Padre". Le molte sfumature del verbo "vedere" e dei suoi
derivati... Vedere Gesù è vedere Dio, vedere il suo amore dentro di noi. Fu particolarmente
capace di vedere segni di Dio nel creato Francesco d'Assisi nel suo Cantico
delle Creature. E cosa vediamo davanti a un'opera d'arte? Ce lo
illustrra il critico Guido Ballo e ci suggerisce di abbandonare ogni pregiudizio,
di liberare lo sguardo, a riprova del fatto che ciò che è visibile, come scrive ancora
Benedetto XVI nella "Deus Caritas est": ciò che è visibile è segno di una presenza
e di un amore invisibili