2011-07-31 14:34:53

In Pakistan ancora i danni delle alluvioni di un anno fa e il rischio di nuove


A un anno dalle devastanti alluvioni che hanno colpito il Pakistan, la situazione rimane ancora disastrosa. Più di due milioni di persone vivono in aree a rischio di nuove inondazioni a causa dei ritardi nella ricostruzione e 800 mila sono ancora senza tetto. Camilla Spinelli ha intervistato Gabriele Carchella responsabile ufficio stampa di Oxfam Italia, organizzazione internazionale impegnata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo:RealAudioMP3

R. – Ad un anno dall’alluvione il Pakistan deve ancora affrontare una situazione di emergenza: 37 mila persone stanno ancora vivendo in campi di rifugiati ed in tutto il Paese sono centinaia di migliaia le persone che non hanno un rifugio adeguato.

D. – Si registra anche un forte ritardo nella ricostruzione delle infrastrutture, prime fra tutte le scuole...

R. – Esiste un forte ritardo nelle infrastrutture ma, in particolare, nella costruzione di tutte le misure che permettono una risposta al disastro. Gli argini dei fiumi, i terrapieni non sono stati ricostruiti, soprattutto nelle regioni che sono più a rischio di alluvione. O, se sono stati ricostruiti, sono stati fatti non secondo le misure più opportune e non hanno quindi la capacità di arginare una nuova ondata di alluvioni.

D. – Quali sono le cause di questa situazione?

R. – E’ dovuta a diversi fattori. In parte al fatto che i finanziamenti non sono stati ancora stanziati in maniera completa, e quindi c’è ancora un buco rispetto all’appello delle Nazioni Unite, che avevano chiesto due miliardi di dollari e che sono stati finanziati soltanto per il 70 per cento. E’ mancata, però, anche una piena efficacia del governo pachistano nel rispondere a questa emergenza.

D. – Che tipo di impegno portate avanti voi di Oxfam in Pakistan?

R. – Oxfam si è occupata sia della primissima emergenza – e quindi di recuperare anche le persone disperse -, sia di portare acqua pulita, dare un riparo agli sfollati e assicurare loro misure sanitarie. Oxfam partecipa inoltre anche a programmi per la riduzione del rischio delle alluvioni, collaborando quindi con partner ed autorità locali. Secondo la Banca Mondiale il costo immediato della ricostruzione non è altissimo: si parla di oltre 27 milioni di dollari. E’ sicuramente una cifra che può essere investita, con il risultato di salvare molte vite.

D. – Oggi c’è il rischio di rivivere l’emergenza di un anno fa?

R. – C’è una previsione delle Nazioni Unite secondo la quale da due a cinque milioni di persone sono quest’anno a rischio alluvione. Nonostante l’emergenza sia più o meno scomparsa dai media, la situazione in Pakistan è molto simile a quella dell’anno scorso. (vv)







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