Il premier Stoltenberg: il male ha colpito la Norvegia. La riflessione di padre Bamonte
La Norvegia ha commemorato ieri le 77 vittime delle stragi del 22 luglio, a una settimana
esatta dagli attacchi che hanno sconvolto il Paese. Il premier, Jens Stoltenberg,
ha detto che la nazione è stata colpita “dal male”. Proprio in questi giorni è stato
sottolineato da alcuni osservatori il legame dell’attentatore, Anders Breivik, con
alcune associazioni sataniche, molto diffuse in Scandinavia. E riferendosi agli eccidi
da lui compiuti, c’è chi ha parlato di “atti diabolici”. Luca Collodi ne ha
parlato con padre Francesco Bamonte, esorcista nella diocesi di Roma:
R. – Dobbiamo
partire da un principio fondamentale, per avere le idee chiare: il demonio esiste
e agisce nella storia personale e comunitaria degli uomini, propone sempre il male,
facendo leva sulla natura ferita dell’uomo, conseguenza del peccato originale, ferita
che rende l’uomo incline al male ma che – sia bene inteso! – non lo priva della libertà
di scelta, per cui l’uomo è sempre il responsabile ultimo delle proprie azioni. Il
male morale è effetto della libera volontà dell’uomo dietro l’istigazione e l’influsso
del demonio. E quanto più l’azione commessa è malvagia, tanto più la paternità dell’atto
è da attribuirsi al demonio, ferma restando la responsabilità della persona, il cui
grado solo Dio può conoscere. Il Beato Giovanni Paolo II, in una sua catechesi, affermò
molto bene che il demonio è un astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del
nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive quanto all’apparenza conformi
alle nostre istintive aspirazioni. Ed è così che egli convince l’uomo a giustificare
il male fino agli orrori più grandi. Sull’uomo che, con libero consenso, si abbandona
al male, giustificato come un bene, il potere che il demonio acquista può condurlo
a compiere gli atti più disumani.
D. – Padre Bamonte, il demonio come
può portare l’uomo ad una simile crudeltà, a pianificare un’azione fino all'efferatezza
di una strage così disumana?
R. – Noi diciamo, per l’appunto, “disumani”
certi atti, proprio perché vanno al di là dell’umano; rivelano, cioè, qualcosa di
tipicamente satanico: una cattiveria che è propria del diavolo e non dell’uomo. L’uomo,
quando sceglie volontariamente il male, senza rendersene conto e sotto l’influsso
del demonio, pensa di poter agire secondo il proprio desiderio; in realtà, sta concedendo
al demonio l’utilizzo delle facoltà umane, le quali vengono sottomesse al suo dominio
e così l’uomo è spinto ad una cattiveria che diventa espressione della ferocia demoniaca,
che va al di là di qualsiasi immaginazione. Ferocia che non può essere razionalmente
spiegabile se non con l’odio che il demonio prova nei confronti dell’umanità e che
raggiunge quei livelli di efferatezza che l’uomo da solo non è in grado di raggiungere.
Pertanto, certi gesti non si possono sempre ed esclusivamente attribuire a patologie
psichiche, a carenze affettive o a provenienza da famiglie dissestate; certi gesti
che si registrano nella storia, nella cronaca quotidiana non si possono compiere se
non si è abbandonati a quell’odio che è proprio di colui che ha odiato l’umanità fin
dall’inizio. E troviamo, proprio nel Vangelo di Giovanni, le parole di Gesù che dice:
“Il diavolo è stato omicida fin dal principio e non ha perseverato nella verità”.
Quindi, sin dall’inizio il diavolo portò nel mondo umano la morte spirituale e fisica,
e la sua azione oggi nel mondo è sempre questa: portare tra gli uomini la morte spirituale
e fisica.
D. – L’uomo può combattere la paternità demoniaca e allontanare
da sé la tentazione diabolica?
R. – Uno dei limiti che Dio pone all’azione
di Satana è la volontà dell’uomo. La potenza di seduzione di Satana può esercitarsi
sulla mente ma non sulla volontà delle persone. Quindi, in Gesù e con Gesù ogni cristiano
può fronteggiare il demonio e il male che lui ispira, e vincerlo. Non siamo noi a
conseguire la vittoria, ma Cristo in noi. Il tentatore cerca sempre di rendere appetibile
al nostro libero arbitrio ciò che presenta agli occhi della mente sotto forma di apparente
bene, ma attraverso la preghiera, attraverso i Sacramenti, attraverso l’ascesi il
cristiano sa che è vittorioso sulle forze del male. (gf)