Libia: Londra riconosce il Consiglio nazionale di Transizione come autorità di
governo
In Libia, offensiva degli insorti per riconquistare Ghazaya, cittadina vicino al confine
tunisino ancora nelle mani del regime. I ribelli parlano dell’impiego di razzi e carri
armati e di altri 4 raid sferrati in altrettanti villaggi lungo le montagne dell’Ovest.
Sul fronte diplomatico, il Consiglio nazionale di transizione ha ottenuto il riconoscimento
politico della Gran Bretagna. Il servizio di Marco Guerra:
Dopo Francia,
Stati Uniti, Italia e una trentina di altri Paesi, anche la Gran Bretagna ha riconosciuto
oggi il Consiglio nazionale di transizione ''unica autorità di governo'' legittima
del popolo libico. È quindi seguita l’espulsione da Londra degli esponenti diplomatici
di Tripoli. La mossa ha inoltre consentito di sbloccare l'accesso agli insorti di
91 milioni di sterline di risorse petrolifere. Il Foreign Office riconosce Paesi,
non governi o gruppi di opposizione, e quella sulla Libia ''è una decisione unica'',
ha commentato il ministro degli esteri Britannico Hague. L'annuncio segue di 24 ore
l'allineamento di Londra sulla posizione francese che il colonnello può restare in
Libia se accetta di lasciare il potere. Le aperture dell’occidente non coincidono
però con le posizioni degli insorti. "Il tempo perchè a Gheddafi sia permesso di restare
è scaduto", ha detto Abdel Jalil, il leader del Cnt a Bengasi, spiegando che l'offerta
fatta un mese fa al rais tramite oggi ''non è più valida''. Contro la possibilità
che Gheddafi resti in Libia si è schierato anche il Procuratore della Corte Penale
Internazionale, Luis Moreno Ocampo: "La Libia deve eseguire il mandato di arresto
di Gheddafi – ha detto Ocampo -, non importa quale governo, è una questione giuridica'".
Iraq È
di 15 morti e 38 feriti il bilancio del duplice attentato a Tikrit, città irachena
a 160 km dalla capitale. Fra le vittime anche 4 soldati e poliziotti. Prima è esplosa
un'autobomba davanti a una banca, poi un kamikaze si è fatto saltare in aria fra i
soccorritori.
Siria “Bashar al-Assad non è altro che il capo di una
banda di criminali”. Con queste parole il leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha
espresso il suo appoggio alle proteste antigovernative in Siria. Nel video diffuso
sul web il medico egiziano punta il dito anche contro gli Stati Uniti e Israele, accusati
di complottare alle spalle della Siria. E oggi è stato diffuso un nuovo scioccante
bilancio, secondo il quale circa tremila persone sono scomparse dall'inizio delle
contestazioni al governo di Bashar al-Assad. È quanto sostiene l'ong Avaaz, che ha
elaborato una lista di 2.918 persone che non risultano in carcere o sotto il controllo
delle forze di sicurezza. Secondo l’organizzazione il governo sta intensificando gli
sforzi per reprimere la contestazione prima del ramadan.
Medio Oriente Cresce
la tensione nella regione. Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza ha colpito il
Sud di Israele senza tuttavia provocare vittime o danni. A Ramallah la polizia palestinese
ha circondato e perquisito l'abitazione dell’ex capo dei servizi di sicurezza sospettato
di corruzione. In passato i vertici dell’Anp hanno accusato l’uomo di aver organizzato
un complotto per eliminare il presidente Abu Mazen.
Tensioni Serbia–Kosovo Resta
alta la tensione al confine tra Serbia e Kosovo. Stamani le forze Nato Kfor, hanno
ripreso il controllo del valico di Jarinje dato alle fiamme ieri sera da alcuni gruppi
di serbi kosovari che si sono poi scontrati con i militari della forza internazionale
I valichi tra i due Paesi sono al centro delle recenti tensioni tra Belgrado e Pristina
esplose a seguito del reciproco boicottaggio delle importazioni e della decisione
di quest'ultima di schierare al confine la propria polizia per monitorare l'embargo.
Il premier del Kosovo, Hashim Thac, ha dichiarato che “non ci sarà alcun passo indietro
fino a quando Belgrado non cambierà il suo atteggiamento”.
Costa d’Avorio In
una conferenza stampa alle Nazioni Unite, il presidente della Costa d’Avorio Alassane
Ouattara ha promesso che saranno puniti i crimini commessi durante le violenze post-elettorali.
Intanto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato di un anno il
mandato dei caschi blu nel Paese; un contingente di oltre 9mila uomini.
Filippine-maltempo E'
di 31 morti e 27 dispersi il bilancio dalla forte tempesta tropicale 'Nock-ten' che
da lunedì pomeriggio sta colpendo le Filippine. Secondo Edna Rola, funzionario della
protezione civile, il bilancio delle vittime e dei dispersi potrebbe aggravarsi ulteriormente
dopo le intense piogge abbattutesi nelle province settentrionali nel corso della notte.
Peru-presidente Capi
di Stato e di governo stanno arrivando a Lima, in Perù, dove in mattinata giurerà
il presidente eletto Ollanta Humala. Esponente del centro-sinistra, Humala si è imposto
nel ballottaggio di giugno contro la sfidante Keiko Fujimori, figlia dell'ex presidente
Alberto.
Messico-narcotraffico Ancora un macabro ritrovamento in
Messico. Almeno 15 cadaveri sono stati trovati in una fossa vicino alla città di Monterrey,
nel nord del Paese. Con ogni probabilità si tratta di vittime dei cartelli del narcotraffico.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 209