2011-07-28 14:57:23

Libia: Londra riconosce il Consiglio nazionale di Transizione come autorità di governo


In Libia, offensiva degli insorti per riconquistare Ghazaya, cittadina vicino al confine tunisino ancora nelle mani del regime. I ribelli parlano dell’impiego di razzi e carri armati e di altri 4 raid sferrati in altrettanti villaggi lungo le montagne dell’Ovest. Sul fronte diplomatico, il Consiglio nazionale di transizione ha ottenuto il riconoscimento politico della Gran Bretagna. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Dopo Francia, Stati Uniti, Italia e una trentina di altri Paesi, anche la Gran Bretagna ha riconosciuto oggi il Consiglio nazionale di transizione ''unica autorità di governo'' legittima del popolo libico. È quindi seguita l’espulsione da Londra degli esponenti diplomatici di Tripoli. La mossa ha inoltre consentito di sbloccare l'accesso agli insorti di 91 milioni di sterline di risorse petrolifere. Il Foreign Office riconosce Paesi, non governi o gruppi di opposizione, e quella sulla Libia ''è una decisione unica'', ha commentato il ministro degli esteri Britannico Hague. L'annuncio segue di 24 ore l'allineamento di Londra sulla posizione francese che il colonnello può restare in Libia se accetta di lasciare il potere. Le aperture dell’occidente non coincidono però con le posizioni degli insorti. "Il tempo perchè a Gheddafi sia permesso di restare è scaduto", ha detto Abdel Jalil, il leader del Cnt a Bengasi, spiegando che l'offerta fatta un mese fa al rais tramite oggi ''non è più valida''. Contro la possibilità che Gheddafi resti in Libia si è schierato anche il Procuratore della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno Ocampo: "La Libia deve eseguire il mandato di arresto di Gheddafi – ha detto Ocampo -, non importa quale governo, è una questione giuridica'".

Iraq
È di 15 morti e 38 feriti il bilancio del duplice attentato a Tikrit, città irachena a 160 km dalla capitale. Fra le vittime anche 4 soldati e poliziotti. Prima è esplosa un'autobomba davanti a una banca, poi un kamikaze si è fatto saltare in aria fra i soccorritori.

Siria
“Bashar al-Assad non è altro che il capo di una banda di criminali”. Con queste parole il leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha espresso il suo appoggio alle proteste antigovernative in Siria. Nel video diffuso sul web il medico egiziano punta il dito anche contro gli Stati Uniti e Israele, accusati di complottare alle spalle della Siria. E oggi è stato diffuso un nuovo scioccante bilancio, secondo il quale circa tremila persone sono scomparse dall'inizio delle contestazioni al governo di Bashar al-Assad. È quanto sostiene l'ong Avaaz, che ha elaborato una lista di 2.918 persone che non risultano in carcere o sotto il controllo delle forze di sicurezza. Secondo l’organizzazione il governo sta intensificando gli sforzi per reprimere la contestazione prima del ramadan.

Medio Oriente
Cresce la tensione nella regione. Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza ha colpito il Sud di Israele senza tuttavia provocare vittime o danni. A Ramallah la polizia palestinese ha circondato e perquisito l'abitazione dell’ex capo dei servizi di sicurezza sospettato di corruzione. In passato i vertici dell’Anp hanno accusato l’uomo di aver organizzato un complotto per eliminare il presidente Abu Mazen.

Tensioni Serbia–Kosovo
Resta alta la tensione al confine tra Serbia e Kosovo. Stamani le forze Nato Kfor, hanno ripreso il controllo del valico di Jarinje dato alle fiamme ieri sera da alcuni gruppi di serbi kosovari che si sono poi scontrati con i militari della forza internazionale I valichi tra i due Paesi sono al centro delle recenti tensioni tra Belgrado e Pristina esplose a seguito del reciproco boicottaggio delle importazioni e della decisione di quest'ultima di schierare al confine la propria polizia per monitorare l'embargo. Il premier del Kosovo, Hashim Thac, ha dichiarato che “non ci sarà alcun passo indietro fino a quando Belgrado non cambierà il suo atteggiamento”.

Costa d’Avorio
In una conferenza stampa alle Nazioni Unite, il presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara ha promesso che saranno puniti i crimini commessi durante le violenze post-elettorali. Intanto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato di un anno il mandato dei caschi blu nel Paese; un contingente di oltre 9mila uomini.

Filippine-maltempo
E' di 31 morti e 27 dispersi il bilancio dalla forte tempesta tropicale 'Nock-ten' che da lunedì pomeriggio sta colpendo le Filippine. Secondo Edna Rola, funzionario della protezione civile, il bilancio delle vittime e dei dispersi potrebbe aggravarsi ulteriormente dopo le intense piogge abbattutesi nelle province settentrionali nel corso della notte.

Peru-presidente
Capi di Stato e di governo stanno arrivando a Lima, in Perù, dove in mattinata giurerà il presidente eletto Ollanta Humala. Esponente del centro-sinistra, Humala si è imposto nel ballottaggio di giugno contro la sfidante Keiko Fujimori, figlia dell'ex presidente Alberto.

Messico-narcotraffico
Ancora un macabro ritrovamento in Messico. Almeno 15 cadaveri sono stati trovati in una fossa vicino alla città di Monterrey, nel nord del Paese. Con ogni probabilità si tratta di vittime dei cartelli del narcotraffico. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 209







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