Il cardinale Rouco Varela: Spagna ed Europa in crisi demografica
C’è un’Europa in preda alle difficoltà economiche e finanziarie, ma anche un’Europa
che fa emergere una crisi demografica che riguarda soprattutto i più giovani, che
rappresentano il futuro e la speranza di qualsiasi nazione. La questione, complessa,
è stata al centro di un intervento che il presidente della Conferenza episcopale in
Spagna, il cardinale arcivescovo di Madrid, Antonio María Rouco Varela, ha tenuto
in occasione della chiusura del seminario dal titolo “I giovani e la Chiesa cattolica:
appunti per una pastorale giovanile oggi”, presso la Universidad Rey Juan Carlos.
Il porporato – riferisce L’Osservatore Romano - ha sottolineato nella sua riflessione
che la Spagna e l’Europa “soffrono per una crisi di giovani” dovuta alla scarsa propensione
delle coppie a fare figli. In particolare, il cardinale ha osservato che in Spagna
e in Europa, in proporzione al resto della popolazione, “il numero dei giovani compreso
nella fascia di età 0-22 anni risulta basso”. E questo, ha aggiunto, comporta «che
ci sono poche vocazioni, non solo all’interno della Chiesa, ma anche in molti altri
contesti». A tale riguardo, il presidente della Conferenza episcopale ha puntato il
dito sulla bassa natalità che alimenta la crisi demografica in Spagna come altrove,
osservando che il tasso delle nascite non corrisponde a quello di sostituzione della
popolazione e che questo si è riflettuto anche sui flussi migratori. Tutte le analisi
demografiche degli istituti di ricerca mettono in luce proprio la tendenza delle coppie
in Spagna a fare meno figli. Recentemente, tra gli altri, l’Ufficio statistico nazionale
nel bollettino demografico annuale ha rilevato che 1,38 è il numero medio di figli
per ogni donna relativo al 2010. Il tasso di fertilità, rispetto al 2009, inoltre,
si è ridotto tanto fra le donne nate in Spagna che fra le straniere. Al problema demografico
era stato fatto cenno anche durante la solenne “Messa della Santa Famiglia” presieduta
il 2 gennaio scorso dal porporato: “La società invecchia e la crisi demografica, inarrestabile
— aveva detto il cardinale — minaccia e mette in pericolo il futuro dei nostri ambiti
vitali e il benessere economico e sociale”. Nel concludere il suo intervento il porporato
ha poi sottolineato come il Paese si stia preparando con gioia e fervore alla prossima
Giornata Mondiale della Gioventù, esortando i fedeli e i cittadini “a mostrare ciò
che sono, ovvero una società accogliente che vive la sua vocazione all’ospitalità
secondo lo stile delle proprie radici cristiane». Tracciando poi la storia della Gmg,
il cardinale ha rilevato che essa è stato “un pellegrinaggio alla ricerca di Gesù”
e che da questo «è nata una generazione di giovani che vive la fede e ha un rapporto
di affetto con il Papa e la Chiesa”. (L.Z.)