2011-07-27 14:09:11

Honduras: il vescovo di Trujillo sul conflitto per l'attribuzione della terra


“Ringrazio profondamente i sacerdoti della mia diocesi per come riescono a svolgere la loro missione in una situazione particolarmente difficile come questa”, dichiara mons. Luis Solé Fa, vescovo di Trujillo in Honduras. Il presule è molto preoccupato per il perdurare del clima di violenza che colpisce la popolazione della regione di Bajo Aguán a causa del lungo conflitto tra i membri di organizzazioni contadine e le milizie dei proprietari terrieri. La disputa ha origine nella questione irrisolta della divisione dei terreni coltivabili in base ai principi stabiliti dalla riforma agraria. Nel suo resoconto, affidato all’agenzia Cns ripresa da L’Osservatore Romano, il vescovo di Trujillo sottolinea che ai sacerdoti ammessi all’interno delle piantagioni per celebrare la messa domenicale viene consentito solo di amministrare i sacramenti ai fedeli sotto la sorveglianza di guardie armate. Per il presule, il clima di violenza viene alimentato soprattutto dalle armi fornite alle parti in contrasto da alcune organizzazioni di narcotrafficanti. «La grande diffusione delle armi costituisce certamente un problema gravissimo”, afferma il presule, che aggiunge: “qui i fucili, ed anche armi più micidiali, sono diventati parte della vita quotidiana. Per questo noi membri della Chiesa locale dobbiamo avere una condotta ispirata alla prudenza perché è nostro dovere di religiosi non esasperare gli animi e provare in tutti i modi a favorire il dialogo tra le parti”. In un documento diffuso dalla Conferenza episcopale dell’Honduras, i vescovi affermano di «provare il dolore di una madre di fronte al conflitto in corso». Per i presuli «è nostro dovere essere e rimanere a fianco di quanti difendono i loro diritti per mezzo della legalità e del dialogo”. (L.Z.)







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