La Misericordia di Dio come chiave del dialogo interreligioso nelle parole dell’arcivescovo
di Lione
La Misericordia, che è il nome di Dio, rappresenta una parola chiave per il dialogo
tra musulmani, ebrei e cristiani”. È quanto ha affermato domenica scorsa il cardinale
Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, nell’ambito del pellegrinaggio cristiano-islamico
che si celebra da 60 anni nella cittadina bretone di Vieux-Marché. “Perché la parola
'misericordia' è scomparsa dalle labbra dei cattolici? Perché la utilizziamo così
poco? Perché abbiamo paura di usarla? Mi sorprende, perché nella Bibbia appare ovunque,
e sarebbe un concetto meraviglioso per il dialogo interreligioso”, si è chiesto il
porporato nell'omelia, riportata dall’agenzia Zenit. L’arcivescovo di Lione, di origini
marocchine, ha poi ricordato come il popolo ebraico abbia ricevuto la vocazione “di
essere servitore della Misericordia di Dio in tutte le Nazioni”, mentre per l’Islam
“questa parola appare in ciascuna delle sure del Corano, che inizia sempre con l'invocazione
a Dio misericordioso. Anche nel Vangelo è presente ovunque, esce dalle labbra di Cristo,
esce dalle labbra della Vergine Maria quando canta il Magnificat, o si ritrova nel
Cantico di Zaccaria, che è la nostra preghiera di ogni mattino. Allora perché non
la utilizziamo?”, si è infine domandato il cardinale. Il pellegrinaggio di cristiani
e musulmani nella cappella dei Sette Santi di Efeso a Vieux-Marché affonda le sue
radici nei santi “dormienti” ai quali è dedicata: i sette cristiani di Efeso del III
secolo vittime perseguitate dell'imperatore Decio. Secondo una tradizione ripresa
da un canto popolare bretone, i sette dormirono per circa 200 anni e poi riapparvero
vivi, come menzionato anche nella sura 18 del Corano. Constatando questa relazione
tra il canto e la sura, l’islamologo Louis Massignon, decise nel 1954 (anno di inizio
della guerra tra Francia e Algeria) di invitare esponenti musulmani al pellegrinaggio
annuale alla cappella. Quest'anno il pellegrinaggio ha battuto i record di partecipazione.
(M.R.)