Debito Usa: dopo il mancato accordo Obama lancia un appello alla nazione
È ancora stallo nelle trattative sulla ristrutturazione del debito statunitense. Il
presidente Obama ha lanciato un appello alla nazione chiedendo di fare pressione sul
Congresso perché si arrivi ad un accordo con i repubblicani. Dura la replica dello
speaker della Camera, John Boehner, che respinge ogni ipotesi di compromesso. Il servizio
di Stefano Leszczynski:
Il tetto
del debito va aumentato. Non agire causerebbe gravi danni all'economia. Il presidente
Barack Obama si è rivolto direttamente alla nazione per chiedere agli americani di
fare pressione sul Congresso affinché sia raggiunto un compromesso sul piano di riduzione
del deficit e del debito. A rischio ci sono posti di lavoro – ha ammonito Obama -
e senza una soluzione si ''rischia una profonda crisi economica ''. L’inquilino della
casa Bianca è fiducioso, un compromesso si raggiungerà. Lo speaker della Camera, il
repubblicano John Boehner, risponde, tuttavia, con un 'no' secco alle richieste del
presidente e insiste su una manovra fatta di tagli alla spesa sociale. Il presidente
Obama nel suo discorso non si è limitato a ricordare le cifre dell’immenso debito
pubblico americano, che ammonta a 14.300 miliardi di dollari, ma ha puntato il dito
anche contro chi lo ha provocato: la precedente amministrazione repubblicana che con
due guerre a proprio carico ha lasciato già nel 2000 un deficit di mille miliardi.
Ora, se non verrà alzato il tetto del debito, il 2 agosto l'America non sarà più in
grado di onorare i suoi obblighi: con i pensionati, i dipendenti pubblici, i creditori
nazionali e stranieri.