All’Angelus il Papa ricorda gli attentati in Norvegia e invita ad abbandonare per
sempre le vie dell’odio
“Nella vita dell’uomo la cosa più importante è lo sforzo per acquistare il Regno dei
cieli”. Questo è un invito e nello stesso tempo “un nostro impegno” da ricordare in
tutte le circostanze della vita, durante il lavoro, durante la preghiera e nei momenti
di riposo. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI stamani all’Angelus sottolineando
che l’uomo deve essere orientato da “una coscienza sempre aperta alla verità e sensibile
alla giustizia per servire il Regno di Dio”. Dopo la preghiera mariana, recitata dal
Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha ricordato i gravi attacchi terroristici
avvenuti in Norvegia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Benedetto
XVI, ricordando gli attentati avvenuti in Norvegia, ha lanciato un accorato appello
ed espresso il proprio profondo dolore.
“Ancora una volta purtroppo
giungono notizie di morte e di violenza. Proviamo tutti un profondo dolore per i gravi
atti terroristici accaduti venerdì scorso in Norvegia. Preghiamo per le vittime, per
i feriti e per i loro cari. A tutti voglio ancora ripetere l’accorato appello ad abbandonare
per sempre la via dell’odio e a fuggire dalle logiche del male”.
Il
Santo Padre ha espresso la propria vicinanza alla popolazione norvegese colpita "dall’insensata
violenza degli attentati" anche in un messaggio di cordoglio inviato al re della Norvegia
Harald V. Nel messaggio il Santo Padre esorta i norvegesi "a restare spiritualmente
uniti nel fermo intento di respingere le vie dell’odio e del conflitto" e a lavorare
insieme senza paura "per costruire un futuro di rispetto reciproco, solidarietà e
libertà per le generazioni a venire".
All’Angelus Benedetto XVI si è
soffermato sulla figura del re Salomone che chiede al Signore non una lunga vita,
ricchezze o l’eliminazione dei propri nemici, ma un cuore docile, “perché sappia rendere
giustizia” al popolo e “distinguere il bene dal male”. Il Signore lo esaudì e Salomone
divenne celebre in tutto il mondo “per la sua saggezza e i suoi retti giudizi”. Ma
cosa significa avere un “cuore docile”?
“Sappiamo che il ‘cuore’
nella Bibbia non indica solo una parte del corpo, ma il centro della persona, la sede
delle sue intenzioni e dei suoi giudizi. Potremmo dire: la coscienza. ‘Cuore docile’
allora significa una coscienza che sa ascoltare, che è sensibile alla voce della verità,
e per questo è capace di discernere il bene dal male”.
Nel caso
di Salomone – ha aggiunto il Papa - la richiesta di un “cuore docile” è motivata dalla
responsabilità di guidare una nazione, Israele, il popolo che Dio ha scelto per manifestare
al mondo il suo disegno di salvezza.
“Il re d’Israele, pertanto,
deve cercare di essere sempre in sintonia con Dio, in ascolto della sua Parola, per
guidare il popolo nelle vie del Signore, la via della giustizia e della pace”.
Ma
l’esempio di Salomone vale per ogni uomo:
“Ognuno di noi ha una
coscienza per essere in un certo senso ‘re’, cioè per esercitare la grande dignità
umana di agire secondo la retta coscienza operando il bene ed evitando il male. La
coscienza morale presuppone la capacità di ascoltare la voce della verità, di essere
docili alle sue indicazioni”.
Un esempio, quello di Salomone, che
deve risplendere soprattutto in coloro che hanno responsabilità istituzionali e politiche.
“Le
persone chiamate a compiti di governo hanno naturalmente una responsabilità ulteriore,
e quindi – come insegna Salomone – hanno ancora più bisogno dell’aiuto di Dio. Ma
ciascuno ha la propria parte da fare, nella concreta situazione in cui si trova”.
Ciascuno, ha detto il Papa, deve affidarsi alla retta coscienza
ed essere in grado di distinguere il bene dal male:
“Una mentalità
sbagliata ci suggerisce di chiedere a Dio cose o condizioni di favore; in realtà,
la vera qualità della nostra vita e della vita sociale dipende dalla retta coscienza
di ognuno, dalla capacità di ciascuno e di tutti di riconoscere il bene, separandolo
dal male, e di cercare pazientemente di attuarlo e così contribuire alla giustizia
ed alla pace”.
Infine il Papa ha esortato tutti a seguire Gesù:
"A
tutti estendo l’invito a seguire Gesù, il vero tesoro dell’esistenza quotidiana. Buona
domenica a tutti. Grazie di cuore per le vostre preghiere. Il Signore vi benedica.
Grazie e buona domenica".