2011-07-23 14:19:12

Senegal: ad un mese dalle manifestazioni di piazza, l’arcidiocesi di Dakar invita al dialogo


Oppositori e sostenitori del presidente senegalese Abdoulaye Wade sono scesi in piazza stamani a Dakar, per ricordare i violenti disordini scoppiati il 23 giugno: un mese fa, la folla protestò contro un progetto di riforma costituzionale mirante per abbassare al 25% la soglia minima di voti per l’elezione presidenziale ed a creare un vicepresidente nel febbraio 2012. Centinaia furono i feriti di quella manifestazione. E in vista di quella odierna, l’arcidiocesi di Dakar ha diffuso un comunicato in cui invita al dialogo e al rispetto delle “libertà individuali e collettive”. “I senegalesi e tutto il Paese – si legge nel testo – sono invitati al dialogo civico, politico, sociale e religioso, affinché la vera fraternità, la verità, la pace sociale e l’unità nazionale prevalgano sull’egoismo e la menzogna”. In particolare, la Chiesa di Dakar chiede alle autorità di “porsi in ascolto della popolazione in tutte le sue componenti, le sue diversità sociali e religiose, facendo attenzione soprattutto ai bisogni vitali, così da prevenire i sentimenti di frustrazione e di ingiustizia, causa ricorrente di conflitti e disordini sociali”. Un ulteriore invito, poi, viene rivolto a tutte le confessioni religiose perché operino “nel dialogo e nel rispetto reciproco, in vista di una conoscenza e riconoscimento autentici, fattore di intesa cordiale e di pace”. Centrale, quindi, l’appello a tutta la popolazione “a premunirsi contro ogni forma di discriminazione e di violenza, in particolare commessa sui gruppi religiosi, di qualunque appartenenza siano”. In questo contesto, continua l’arcidiocesi senegalese, è essenziale “il rispetto della libertà di culto”, così come “la tutela delle minoranze e la salvaguardia dei beni pubblici e privati”. Per questo, la Chiesa di Dakar deplora tutti “gli attacchi e le distruzioni dei luoghi di culto”, esprimendo rammarico perché “ciò avviene in un Paese come il Senegal, terra dell’ospitalità e del dialogo, riconosciuto come tale a livello internazionale e panafricano”. Infine, l’arcidiocesi auspica che le manifestazioni odierne possano aiutare “a costruire il Paese”. (I.P.)








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