2011-07-23 08:30:45

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa 17.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta tre parabole in cui Gesù spiega quale sia l’atteggiamento di chi è davvero convertito. Nella prima parabola il Signore dice:

“Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Tre personaggi diversi sono i protagonisti delle tre parabole del Vangelo: un bracciante agricolo che lavora un campo non suo ma poi lo compra far suo il tesoro che vi è nascosto. Un ricco mercante di perle preziose, che trova una perla preziosa e rara e vende tutto per comprarsela. E poi i pescatori che sanno riconoscere i pesci buoni e gettano via quelli che nessuno comprerebbe. Ma sono protagonisti solo in apparenza, i veri elementi centrali sono il tesoro e la perla: per averli in possesso si vende tutto. La vendita dei beni non provoca disagio, ma pienezza di gioia: perché la scoperta è occasione decisiva della vita. E anche per i pescatori non è la quantità che conta, ma la qualità. Esempi presi dalla vita pratica, facili da capire: più difficile però è realizzare la scelta decisiva. Si tratta di due facce della stessa medaglia: da una parte rendersi conto del valore di quanto trovato; dall’altra avere il coraggio di rinunciare al resto, perché inferiore di valore. Il vero tesoro è il Vangelo, o meglio ancora l’essere discepoli del Signore. Per seguirlo davvero bisogna che tutto il resto conti meno, che si sappia fare un discernimento decisivo, e anche una conversione totale. Per noi davvero il regno di Dio è la cosa più preziosa che abbiamo trovato?







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