Padre Lombardi: il dibattito sul Rapporto Cloyne sia obiettivo e miri alla salvaguardia
dei bambini
Il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi, interpellato dai giornalisti,
è intervenuto ieri sera sulla questione degli abusi su minori compiuti da esponenti
del clero in Irlanda. Il portavoce vaticano ha confermato, "come già detto, che la
Santa Sede risponderà opportunamente alla domanda posta dal Governo irlandese a proposito
del Rapporto sulla diocesi di Cloyne. In ogni caso – ha proseguito - ci si augura
che il dibattito in corso su temi così drammatici si sviluppi con la necessaria obiettività,
in modo da contribuire alla causa che deve stare maggiormente a cuore a tutti, cioè
la salvaguardia dei bambini e dei giovani e il rinnovamento di un clima di fiducia
e collaborazione a questo fine, nella Chiesa e nella società, come auspicato dal Papa
nella sua Lettera ai cattolici dell’Irlanda”.
Mercoledì scorso, durante un
dibattito parlamentare sul Rapporto Cloyne, il primo ministro irlandese, Enda Kenny,
aveva accusato il Vaticano di aver incoraggiato i vescovi a non denunciare gli abusi
alle autorità ufficiali.
A sua volta, l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin,
in un’intervista alla Radio nazionale Rte, ribadendo il suo profondo dolore per la
vicenda, aveva respinto con forza tali accuse, sottolineando che nella diocesi di
Cloyne sono state ignorate le norme del 2001, volute dall’allora cardinale Ratzinger,
dunque dal Papa attuale. Il primate d’Irlanda ha anche affermato come lui stesso abbia
consegnato personalmente 70 mila documenti alla Commissione d’inchiesta Murphy, denunciando
tutti i casi di dichiarazioni di abuso alla polizia irlandese e ha aggiunto: “Non
sono mai stato richiamato dal Vaticano per questo”. Il presule ha poi denunciato quanti
tradiscono la Chiesa prendendosi gioco delle sue norme, ma ha anche criticato il governo
irlandese per non essere riuscito a dare misure adeguate di protezione ai bambini.
Infine, ha esortato a non mettere in pericolo la collaborazione tra i vari settori
della società civile: “Non voglio vedere – ha detto - contrasti tra Chiesa, Stato
e volontari. Dovremmo tutti lavorare insieme per garantire che i bambini siano protetti”.