Mons. Chullikatt: le armi nucleari sono incompatibili con la pace
“La questione nucleare: il magistero della Chiesa e la situazione attuale”: questo
il titolo della conferenza tenuta nei giorni scorsi nella città di Kansas City, in
Missouri, dall’arcivescovo Francis Chullikatt, Osservatore Permanente della Santa
Sede all’Onu. Il servizio di Fausta Speranza:
20.000 armi
nucleari giacciono in 111 siti in 14 Paesi del mondo. Ogni anno si spendono 100 miliardi
per il mantenimento e la modernizzazione di arsenali nucleari. Mons. Chullikatt ricorda
queste cifre per evidenziare quanto resti irrisolta, dopo più di 20 anni dalla fine
della ‘guerra fredda’, la questione del disarmo nucleare. “La vastità di tali problematiche
ha preoccupato a lungo la Chiesa cattolica” che torna a dissuadere dal sostenere gli
armamenti nucleari secondo l’insegnamento che emergeva dal Concilio Vaticano II e
che negli anni è stato fatto proprio da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. La Chiesa
“aborrisce all’idea di qualunque uso di armi nucleari”. La condanna ha radici nel
rispetto che la Chiesa ha della vita e della dignità della persona. I Trattati per
la non proliferazione delle armi nucleari sono ben visti ma solo come fase di passaggio
perché – spiega mons. Chullikatt – l’obiettivo deve essere il disarmo completo. Questo
era nelle intenzioni degli Stati dopo la fine della “guerra fredda”: eliminare gli
arsenali e provvedere alla tecnologia nucleare solo a scopi civili. Ma così non è
avvenuto e diversi Stati contano sulle armi nucleari per la propria sicurezza. Secondo
la Chiesa cattolica “l’obiettivo non è rendere il mondo più sicuro attraverso la minaccia
delle armi nucleari ma piuttosto rendere il mondo più sicuro attraverso il condiviso
e verificabile disarmo nucleare”. “In una guerra nucleare – dice mons. Chullikatt
- non ci sarebbero vincitori ma solo vittime”. “La vera pace richiede necessariamente
il disarmo completo”. E’ stato stimato che per gli arsenali nucleari sia stata spesa
una cifra superiore a 1 trilione di dollari. E mons. Chullikatt pensa a quanti progetti
di sviluppo a beneficio dei popoli si sarebbero potuti sovvenzionare. Per quanto riguarda
le conseguenze, purtroppo bisogna ricordare che oltre all’uccisione di tante persone
ci sono da mettere in conto gli effetti devastanti delle radiazioni che “non possono
essere contenuti”. Già dal 1996 la Corte internazionale di Giustizia ha affermato
che “devono essere conclusi negoziati seri per l’eliminazione delle armi nucleari”.
La Chiesa, che incoraggia fortemente qualunque processo che porti a questo, ribadisce
che “le armi nucleari sono incompatibili con la pace che si vuole per il 21.mo secolo”.