Unicef e Save the Children si attivano per il Corno d’Africa
L’Unicef e Save the Children sono in prima linea per fronteggiare lo stato di carestia
in due distretti della Somalia, in due distretti, Bakool e Lower Shabelle nelle altre
regioni a rischio. Il tasso di malnutrizione acuta nel Paese, riporta l’Unicef in
un comunicato, supera il 50% con tassi di mortalità infantile superiori a 6 per 10.000
abitanti in alcune zone. In Somalia, continua il comunicato, “sono già morti più di
400 bambini, una media di 90 bambini ogni mese, con un tasso di mortalità dell’86%
nelle regioni centro- meridionali, nonostante l’Unicef e i partner abbiano già curato
nello stesso periodo oltre 100.000 bambini affetti da malnutrizione acuta”. Un altro
importante problema è l’accesso all’acqua nonché l’alta mortalità infantile: “Nelle
aree maggiormente colpite, appena il 20% della popolazione ha accesso all’acqua potabile
mentre i dati a disposizione indicano che un bambino su 9 muore prima di compiere
1 anno di vita, uno su 6 prima del quinto anno. L’Unicef, in particolare, ha lanciato
un appello di fondi per 31,8 milioni di dollari per gruppi d’intervento nei settori
nutrizione, acqua e igiene, istruzione e protezione; sostiene inoltre 418 Centri terapeutici,
programmi di supporto nutrizionale per la cura della malnutrizione e Centri per la
salute materno-infantile. L’organizzazione ha già inviato a Baidoa, nel Sud del Paese,
5 tonnellate di scorte nutrizionali d’emergenza, alimenti terapeutici pronti all’uso,
farmaci per la cura dei bambini malnutriti e cisterne idriche. “Due giorni fa – si
legge nel comunicato - 76 tonnellate di aiuti d’emergenza hanno raggiunto Mogadiscio
tramite un altro ponte aereo, mentre 200.000 tonnellate di Unimix - farina arricchita
di mais e di soia - e 11.576 cartoni di Plumpynut – barretta di arachidi ipercalorica
- raggiungeranno la capitale nei prossimi giorni”. Nei prossimi 6 mesi – informa
il comunicato - l’Unicef conta di fornire aiuti e assistenza per la cura di 70.000
bambini affetti da malnutrizione grave, attraverso l’apertura di nuovi Centri di alimentazione
terapeutica e il sostegno a team mobili, e di raggiungere altri 75.000 bambini con
malnutrizione moderata tramite il potenziamento dei programmi di supporto nutrizionale.
Dal canto suo, Save the Children comunica dati non meno preoccupanti: “ sono 2 milioni
i bambini che soffrono le conseguenze della crisi alimentare e per 1 milione di loro
c’è il rischio concreto di perdere la vita”, riporta l’agenzia Sir. “La dichiarazione
dello stato di carestia - ha detto Ben Fot, direttore Save the Children in Somalia
deve scuotere la comunità internazionale. L’organizzazione sta sfamando e curando
migliaia di bambini nel Paese ma assistiamo al raddoppio del numero dei bambini malnutriti
e non ci sono risorse sufficienti per far fronte alle necessità. L’intervento umanitario
deve moltiplicarsi in modo massiccio e urgente”. La crisi in Somalia ha anche ripercussioni
in Kenya ed Etiopia, dove è accolta la maggior parte degli sfollati somali. (G.I.)