2011-07-21 14:14:07

Perù: il cardinale Cipriani esorta a rispettare l'ordine naturale della società


“Occorre pregare per le autorità, per coloro ai quali sono affidate le sorti della Nazione e dei cittadini. Alcuni di loro, purtroppo intendono modificare, sovvertire l’ordine naturale delle società peruviana”. Lo ha sottolineato il cardinale Juan Luis Cipriani, arcivescovo di Lima e presidente della Conferenza episcopale peruviana, durante l’omelia per la festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Nuestra Señora del Carmen). Il porporato - riferisce l’Osservatore Romano - ha rivolto espressioni accorate in particolare ai genitori, invitati a “educare correttamente i propri figli» proteggendoli dalle molte spinte disgregatrici della persona umana e della società. La stampa locale ha interpretato le dichiarazioni del cardinale come un’allusione a chi, nelle ultime settimane, ha cercato di portare avanti un’ordinanza comunale che consente nei centri pubblici e commerciali qualsiasi «visualizzazione fisica di affetto omosessuale». Oltre a ciò, in precedenza, era stata ritagliata una “zona rosa” per regolamentare la prostituzione. Secondo il cardinale Cipriani, alcune proposte culturali e comportamentali attengono ad una visione del mondo che sembra aver smarrito la dimensione di Dio. E un mondo senza Dio è senza speranza, e una cultura senza Dio porta nel suo nucleo la disperazione, la negazione della dignità della persona umana. “Vale la pena vivere. La vita — ha evidenziato il porporato — è bella. Se metti gli occhiali della fede, con un po’ di umiltà, di coerenza, riesci a intuirne tutta la profondità verso i destini eterni. Certo il cammino è difficile, irto di insidie, ma chi si sforza di vivere in Dio non sarà abbandonato e potrà tagliare il traguardo della vittoria della vita sulla morte, potrà avere il dono della vera felicità, della vita eterna». Il cardinale ha anche invitato i cristiani ad essere “testimoni coerenti e gioiosi della fede” e in particolare i genitori a «essere buoni e gioiosi maestri dei loro bambini» perché la vita, pur nella sua fugacità, “vale la pena viverla nell’attesa gioiosa della speranza cristiana”. (L.Z.)







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