Myanmar: non si placano le tensioni in Kachin. Allarme del vescovo di Banmaw
“Non siamo molto ottimistici per il prossimo futuro, gli scontri non sono cessati,
anzi, dalle notizie in circolazione sembra che si siano intensificati. Le conseguenze
umanitarie sono gravi, è ormai più di un mese e mezzo che tra 10.000 e 20.000 civili
sono sfollati e vivono in condizioni precarie, con pochissimi aiuti a disposizione”:
a parlare con l'agenzia Misna della difficile situazione che stanno vivendo gli abitanti
dello Stato settentrionale birmano di Kachin è mons, Raymond Sumlut Gam, vescovo di
Banmaw, nonché responsabile della Caritas nel paese asiatico. “La Caritas sta cercando
di aiutare, ma abbiamo pochissimo a disposizione. Agli sfollati servono cibo e tende”
ha sottolineato il presule birmano, raggiunto telefonicamente nella sua diocesi, che
si trova nello Stato Kachin, che conta in totale circa 100.000 cattolici. Dai primi
di giugno combattimenti oppongono il potente esercito regolare all’Esercito indipendentista
Kachin (Kia), una delle numerose fazioni armate delle etnie birmane. Non si conosce
il bilancio degli scontri, che avrebbe causato vittime perlopiù tra i combattenti.
Secondo le ultime informazioni riferite da fonti vicine al Kia, 10 soldati sarebbero
stati uccisi e altri sette catturati durante scontri avvenuti nei pressi del villaggio
di Khaya lo scorso fine settimana. L’esercito e gli indipendentisti si accusano a
vicenda di essere all’origine della crisi scoppiata l’8 giugno. Il governo accusa
il Kia di aver condotto un assalto contro le guardie di una società cinese incaricata
di costruire un importante sito di produzione di energia idroelettrica. Il Kia sostiene
che il governo ha provocato le tensioni, per aver tentato di mettere la milizia sotto
il suo controllo proponendo di integrarla in un contingente di frontiera. Tensioni
sono palpabili anche nel vicino Stato di Shan dove, secondo fonti antigovernative,
i militari avrebbero lanciato un’offensiva contro l’Esercito dello Stato Shan (Ssa)
a Wan Hai. (R.P.)