Mons. Celli agli operatori cattolici dei media: fedeli alla Parola di Dio e all'uomo
di oggi
Si conclude domani a Rio de Janeiro la settima Assemblea che riunisce gli operatori
cattolici della comunicazione in Brasile (il cosiddetto “Mutirão Brasileiro de Comunicação”).
Quest’anno l’appuntamento, inaugurato il 17 luglio, è stato dedicato al tema della
diversità, con riferimento al contesto culturale sempre più pluralistico che caratterizza
il Paese. Un migliaio gli operatori dei media presenti. Ha partecipato all’assemblea
anche mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per delle
comunicazioni sociali, appena rientrato a Roma. Philippa Hitchen gli ha chiesto
gli obiettivi di questo incontro:
R. – Gli
operatori della comunicazione di ispirazione cattolica volevano vedere come e in che
misura la Chiesa in questa contestualità deve saper proporre il Vangelo. Proporlo,
però, in un atteggiamento di rispettoso dialogo con tutti. Però, nello stesso tempo,
la Chiesa è impegnata a dare una parola di giustizia e verità, nel senso che il Brasile
ha le sue problematiche sociali e ha l’impegno – ed ecco l’impegno della Chiesa –
di annunciare la verità, di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù Cristo. Quindi,
direi che viene riaffermato in maniera molto forte e precisa - specialmente dopo la
riunione episcopale latinoamericana di Aparecida - l’impegno di missionarietà: cioè,
ogni cristiano dev’essere missionario nel suo ambiente. Logicamente, quindi, la Chiesa
assume anche attraverso le sue istituzioni comunicative questo impegno di annuncio
del Vangelo, ma con un’attenzione particolare alle diversità. E quindi, non un trionfalismo
comunicativo, ma un servizio preciso alla Parola. Mi sono permesso di invitare i partecipanti
a questo importante meeting brasiliano ad una duplice fedeltà: ad una fedeltà alla
Parola di Dio, perché questa è la missione della Chiesa, ma anche ad una fedeltà all’uomo,
all’uomo e alla donna di oggi. E’ di qui che nasce, anche, il tema della parola di
giustizia, e quindi poi anche un atteggiamento di servizio prestato nella cultura
brasiliana di oggi, un servizio proprio alla verità. Posso dire che il clima è stato
molto positivo. Vi è stata una pluralità umana molto ricca, da operatori della comunicazione
con molti anni di servizio ad operatori della comunicazione giovani. E’ innegabile
che le nuove tecnologie favoriscono in maniera particolare l’inserimento dei giovani:
sono i giovani che gestiscono in maniera operativa le nuove tecnologie. Però è stato
molto interessante vedere come questo quasi migliaio di persone abbia sentito profondamente
questa missione, questa responsabilità di essere strumenti di evangelizzazione in
questo contesto socio-culturale particolare del loro Paese. (gf)