2011-07-21 14:11:53

India: nel Karnataka il Bjp minaccia chi ostacola l'insegnamento dei testi indù nelle scuole


In India si infiamma il dibattito sull’insegnamento del Bhagvad Gita, testo sacro indù, nelle scuole pubbliche del Karnataka, come proposto dal governo locale guidato dai nazionalisti indù del Bharathya Janatha Party (Bjp) e contestato dalle minoranze cristiane e musulmane. Nei giorni scorsi Dhananjay Kumar, leader locale del partito estremista, ha affermato che tutte le fedi nate al di fuori dell’India sono occidentali e i loro seguaci non possono imporre il loro volere negli istituti pubblici. Anche il ministro dell’educazione Vishveshwar Kaggeri ha lanciato minacce contro le minoranze. “Chi si oppone all’insegnamento del Bhaqvad Gita – ha detto– deve andare via dal nostro Paese”. Le dichiarazioni hanno scatenato numerose polemiche fra i partiti di opposizione e leader religiosi che si dicono preoccupati per la politica estremista portata avanti dalle autorità statali. Dal canto suo mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, sottolinea all'agenzia AsiaNews che tali affermazioni sono un atto irresponsabile contro i valori laici su cui si fonda il Paese poiché rappresentano una minaccia alla vita e alle tradizioni dei cittadini indiani e rischiano – afferma il prelato – di creare divisioni fra la popolazione. Mons. Moras, spiega che tutti i cattolici rispettano la religione indù e i suoi testi sacri, ma non è giusto – ribadisce - utilizzare la scuola pubblica per diffondere un messaggio religioso parziale, che va contro le stesse norme presenti nella Costituzione. “Perché solo il Bhagvat Gita – sottolinea l’arcivescovo – deve essere insegnato nelle scuole e non la Bibbia e il Corano?”. Il presule ha riferito di aver già contattato il primo ministro del Karnataka e le autorità federali per presentare il caso all’Alta corte dell’India. In Karnataka, circa l’83% della popolazione è di religione indù. I musulmani sono l’11% e i cristiani il 4%. Le minoranze sono spesso vittime di violenza da parte degli estremisti indù che accusano cristiani e musulmani di compiere conversioni forzate. Solo il 6 luglio scorso un gruppo di 20 estremisti indù ha aggredito un pastore protestante accusandolo di proselitismo, mentre due giorni prima oltre 50 estremisti hanno assaltato le suore di una scuola cattolica del distretto di Bangalore. I radicali volevano obbligare le religiose ad ammettere nel loro istituto il figlio di un leader religioso indù, nonostante la chiusura delle iscrizioni. (C.S.)







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