Thailandia: incontro promosso dal Cec a Bangkok sull'immigrazione
Rispondere in maniera adeguata all’aumento dei flussi migratori in Nord Africa. Questo
l’obiettivo che si pone l’incontro promosso dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec),
in corso di svolgimento a Bangkok, al quale prendono parte un gruppo di leader religiosi
dell’area del Golfo e i sei principali Paesi dell’Asia dai quali partono i flussi
migratori. Occorre individuare — spiegano i promotori dell’iniziativa — le modalità
con le quali le Chiese del Nord Africa possono rispondere in maniera adeguata all’aumento
del fenomeno dei movimenti migratori, della xenofobia e della perdita di dignità provocati
dai disordini politici. La regione mediorientale, così come le altre parti del mondo
— proseguono — hanno assistito negli ultimi tempi a cambiamenti di modelli di migrazione
causati dalla globalizzazione economica. Migliaia di persone provenienti da Paesi
lontani si sono unite al grande numero di migranti che si spostano, anche all’interno
della propria regione, alla ricerca di una vita migliore. Si stima che prima del conflitto,
la Libia da sola ospitava circa 2,5 milioni di migranti tra egiziani, pakistani, sudanesi,
bengalesi, filippini, vietnamiti, nepalesi e una vasta popolazione dell’Africa sub-sahariana.
Le proteste scoppiate in Egitto, Tunisia e poi in Libia, Yemen e Bahrain hanno costretto
migliaia di lavoratori migranti e stranieri a fuggire per cercare rifugio e sicurezza
in altri Paesi del Nord Africa. L'incontro — hanno concluso dal Cec — è stato convocato
con l’obiettivo di aiutare le Chiese a esprimere in maniera adeguata il mandato biblico
dell’ospitalità. Nei prossimi giorni saranno individuate nuove strategie al fine di
dare una risposta ecumenica globale alla migrazione. (L.Z.)