Si apre a Specchia, in Puglia, la Festa del Cinema del reale
S'inaugura oggi la Festa del Cinema del reale, giunta alla sua ottava edizione e ospitata
fino al 23 luglio in uno dei borghi più suggestivi d’Italia, il paesino di Specchia
in provincia di Lecce. Un'iniziativa che propone quattro giorni all’insegna del cinema
più curioso e inventivo, capace di raccontare la nostra società e i nostri tempi.
Ospite d’onore la regista francese Agnès Varda, testimone dei cambiamenti politici
e culturali della seconda metà del Novecento. Il servizio di Luca Pellegrini:
Nel cinema
trionfano gli effetti speciali? I sentimenti sono ridotti a sistemi meccanici di azione
e reazione? Il macchiettismo e la farsa imperversano involgarendo il cinema? Una reazione
arriva da un piccolo festival nel cui nome risiedono lo spirito e la finalità: indagare,
proporre e studiare il cinema del reale. Ne spiega le finalità il suo direttore, Paolo
Pisanelli:
R. – Da sempre abbiamo scelto di voler diffondere
e far conoscere gli autori e le opere che parlano di quello che viviamo, per esempio
delle realtà passate del mondo. Crediamo che le persone siano molto interessate a
questo, ma purtroppo non ci sono canali distributivi adeguati; però, è anche il cinema
più vivo, più aperto alla sperimentazione e per noi questo è un grandissimo valore.
E’ proprio una festa degli sguardi, che raccontano le realtà del mondo.
D.
– Agnès Varda è una protagonista assoluta del cinema mondiale: invitata alla “Festa”
per quali ragioni?
R. – Senza nemmeno voler citare la ‘nouvelle vague’,
l’importanza che ha avuto e che ha comunque a livello internazionale: è proprio questo
sguardo d’autrice molto forte, originale, con grande intensità morale e spirituale
nell’affrontare le cose … Quindi, noi pensiamo che veramente sia importante farla
conoscere più di quanto non sia conosciuta! Abbiamo poi, tra l’altro, Cecilia Mangini,
che è autrice dei documentari più importanti, in Italia: la prima donna ad aver fatto
cinema-documentario nel dopoguerra. Con Gino Del Fra, suo marito, hanno fatto film
bellissimi che raccontavano molto il sud, le migrazioni, lo stravolgimento dei territori
con l’industrializzazione … uno sguardo importante anche nel raccontare le donne,
le persone umili, a volte, che però meglio ti raccontano le realtà sociali dell’Italia
del dopoguerra e degli anni Sessanta … (gf)