Il Malawi in piazza contro la crisi economica: la testimonianza di un missionario
Oggi il Malawi scende in piazza contro la crisi economica ma anche contro le pressioni
del governo. Blantyre, Zomba, Lilongwe e Mzuzu, sono le principali città dove sono
in corso manifestazioni e cortei. “La popolazione è allo stremo” afferma all’agenzia
Fides padre Piergiorgio Gamba, missionario monfortano che da decenni vive ed opera
nel Paese. Padre Gamba spiega le ragioni di questo disagio sociale che spinge la gente
a scendere nelle strade: manca la corrente elettrica per oltre sei ore al giorno.
Una misura restrittiva che durerà fino a dicembre per poi riprendere a gennaio e per
un intero anno. Manca il carburante diesel e la benzina che si compra al mercato nero
al doppio del prezzo, raggiungendo anche i due euro al litro. Dal 18 luglio inoltre
il costo dei giornali è aumentato a 200 kwache perché è stata aggiunta una tassa del
16,5% su ogni pubblicazione. Il prezzo del cibo poi aumenta giornalmente, così come
i trasporti sono sempre più cari. Il missionario nota inoltre come alla vigilia della
manifestazione stia emergendo il volto peggiore del potere. Squadristi di turno, con
in mano i panga knife, i grandi coltelli usati nelle piantagioni per tagliare la canna
da zucchero, hanno fatto un’apparizione nella centralissima Victoria Avenue di Blantyre
per spaventare i cittadini con uno “spettacolo, dice padre Gamba, che ricorda i fatti
del genocidio del Rwanda nel 1994”. La Conferenza episcopale del Malawi e il Malawi
Council of Churches (Mcc) hanno rivolto un appello comune perché tutti si astengano
dalle violenze e la polizia protegga i cittadini ed eviti azioni che possano peggiorare
la situazione. I leader cristiani hanno invitato infine i fedeli a pregare per la
nazione. (C.S.)