2011-07-19 15:55:23

In Brasile, la Fondazione "Populorum Progressio" studia 216 progetti di aiuto per l'America Latina


Si è aperta oggi nel Monastero di Castanhal a Belém do Pará, in Brasile, la riunione annuale della Fondazione Populorum Progressio, che si occupa della promozione delle popolazioni indigene, meticce e afroamericane dell’America del Sud e dei Caraibi. La Fondazione, fin dalla sua istituzione nel 1992, è stata posta sotto l’egida del Pontificio Consiglio Cor Unum. Roberta Barbi:RealAudioMP3

Con una giornata dedicata all’analisi della situazione sociopolitica dei Paesi sudamericani e una solenne celebrazione nella nuova Cattedrale di Castanhal, si apre oggi l’assemblea annuale della Fondazione Populorum Progressio, che quest’anno è ospitata in Brasile. E del Brasile, quindi, sarà approfondita la realtà locale, con celebrazioni nelle parrocchie e visite ai progetti già avviati, fino alla conclusione dell’incontro, venerdì 22 luglio. Nei prossimi giorni, poi, i sei presuli membri del Consiglio di amministrazione, provenienti rispettivamente da Brasile, Messico, Perù, Colombia, Bolivia ed Ecuador, cioè i Paesi in cui alternativamente si svolge la riunione annuale, presieduta dal nuovo presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, il cardinale Robert Sarah, passeranno al vaglio i 216 progetti di solidarietà proposti da 19 Paesi, per un totale di quasi tre milioni di dollari. Gli stanziamenti saranno diretti con un’attenzione particolare ai settori della produzione, delle infrastrutture, dell’educazione, della sanità e dell’edilizia. E qui arriva la parte più difficile: decidere insieme cosa "tagliare", dal momento che i fondi non bastano per tutto. Accanto alla Fondazione, come sempre, la Conferenza episcopale italiana, alla quale mons. Alberto Taveira Corrêa, arcivescovo dell’arcidiocesi ospitante di Belém do Pará, al microfono della nostra collega del Programma brasiliano, Christiane Murray, invia un ringraziamento speciale:

“La Conferenza episcopale italiana apporta sempre un aiuto sostanziale alla Fondazione Populorum Progressio e ha accolto il richiamo del Papa affinché tutte le Chiese, le Conferenze episcopali e tutte le istanze che fanno parte della vita della Chiesa ci possano aiutare. In questo modo, sappiamo che la presenza della Chiesa italiana nella Fondazione Populorum Progressio sarà impegnata in progetti di sviluppo, di crescita, per dare la dovuta importanza alla dimensione umana delle persone: questo è evangelizzare”.

“Un gesto d’amore solidale della Chiesa verso quanti sono nell’abbandono e necessitano maggiormente di protezione”: questa, infatti, l’intenzione con cui Giovanni Paolo II istituì la Fondazione nel 1992, anno in cui ricorreva il quinto centenario dell’inizio dell’Evangelizzazione del continente americano. L’auspicio di Papa Wojtyla era che la Fondazione fosse “segno e testimonianza del desiderio cristiano di fratellanza e di autentica solidarietà”, contribuendo allo sviluppo integrale delle popolazioni più povere.








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