Benedetto XVI al nuovo ambasciatore della Guinea Equatoriale: la presenza incoraggiante
della Chiesa mostra all'uomo la sua autentica vocazione
Giovedì, 9 giugno 2011, Sala Clementina
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO
XVI AL SIGNOR NARCISO NTUGU ABESO OYANA, NUOVO AMBASCIATORE DELLA GUINEA EQUATORIALE
PRESSO LA SANTA SEDE
Signor Ambasciatore, 1. Mi è grato ricevere dalle
mani di Vostra Eccellenza le Lettere che l’accreditano come Ambasciatore Straordinario
e Plenipotenziario della Guinea Equatoriale presso la Santa Sede, porgendole allo
stesso tempo il mio più cordiale benvenuto a questo atto solenne.
Ringrazio
per il gentile saluto che mi ha trasmesso da parte del Signor Presidente della Repubblica.
Mentre contraccambio con piacere questo gesto deferente, supplico l’Onnipotente di
far sì che la Missione diplomatica che lei, Eccellenza, comincia oggi, rafforzi ulteriormente
il cammino della sana indipendenza e del rispetto reciproco fra la Chiesa e lo Stato
nella sua amata Nazione, con la quale la Santa Sede mantiene strette relazioni e che
segue con sollecita attenzione, di cui è segno eloquente la recente nomina del nuovo
vescovo di Ebebiyin.
2. Signor Ambasciatore, come evidenziano le sue cortesi
parole, che mi hanno fatto sentire più vicina la sua Patria, i suoi concittadini nutrono
sentimenti di affetto per il successore di Pietro, colmati da una devozione sentita
e fedele, frutto del vigore e dell’accuratezza con cui la semina evangelica è stata
fatta nella sua nobile terra, per radicarsi profondamente in essa e per produrre uno
splendido raccolto nell’ordine sia spirituale sia materiale.
3. Nel perfezionamento
della società e nel dispiegamento di nuove strutture capaci di darle una trama più
flessibile, non mancherà ai figli e alle figlie della Guinea Equatoriale la presenza
incoraggiante della Chiesa, che infonde la luce della fede in Cristo, mostra all’uomo
la sua autentica vocazione e lo aiuta a lavorare senza venir meno per tutto ciò che
gli rende degno e lo nobilita. Ciò consente di nutrire la ferma speranza che i suoi
concittadini, rafforzati da questa stessa fede, non vacilleranno nel loro proposito
di partecipare attivamente e saggiamente all’edificazione di una convivenza serena
a armoniosa. In questo clima, la persona umana si potrà realizzare appieno in conformità
con la sua altissima dignità e con i diritti fondamentali e germineranno copiosamente
valori fondamentali come la tutela della vita, la cura della salute, lo sviluppo dell’educazione
e della solidarietà, e anche la salvaguardia dell’ambiente e l’equa distribuzione
della ricchezza. Tutto ciò è condizione indispensabile per ravvivare un vero progresso
sociale, che raggiunga tutti, ma in modo particolare i più poveri e bisognosi, e al
quale tutti possano contribuire con il proprio apporto adeguato, libero e responsabile.
4.
In tal senso, non dubito che le Autorità del suo amato Paese, che lei, Eccellenza,
rappresenta, sapranno incanalare e interpretare le genuine aspirazioni dei suoi concittadini,
riflesso del proprio patrimonio storico, morale e culturale, e per il cui sviluppo
e successivo consolidamento nella coscienza delle persone e nella società stessa ha
svolto un ruolo estremamente significativo il costante, disinteressato e intenso operato
della Chiesa.
A tale proposito, non si possono non constatare con vivo compiacimento
gli sforzi compiuti per recuperare e ristrutturare molti luoghi di culto, come pure
le iniziative intraprese per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, specialmente
di quelli che hanno grandi difficoltà a vivere in modo dignitoso. Incoraggio quindi
tutti a continuare a percorrere con entusiasmo questo cammino, rimediando alle carenze
sociali, economiche e culturali esistenti. Da parte sua, la comunità cristiana, nell’ambito
della sua stessa missione, andrà avanti con impegno rinnovato e generoso, mettendo
a disposizione del popolo la sua lunga e feconda esperienza nel campo della promozione
del matrimonio e della famiglia, della salute, della formazione delle nuove generazioni
e dell’esercizio della carità e della beneficenza. Non potrebbe essere diversamente,
poiché la Chiesa non ignora che tutto ciò che favorisce la concordia e la fratellanza,
lo sradicamento della povertà, l’incremento della giustizia e del dialogo, come pure
il rafforzamento della reciproca intesa, apre orizzonti luminosi di futuro e nobilita
l’essere umano, il quale, non bisogna mai dimenticarlo, è a immagine di Dio.
5.
Signor Ambasciatore, nel chiedere all’Onnipotente che l’alta responsabilità che le
è stata affidata sia coronata da abbondanti successi, le assicuro che la Curia Romana
e i suoi diversi uffici saranno sempre disposti ad aiutarla nello svolgimento della
sua funzione. Su di lei, Eccellenza, sui suoi familiari e sui suoi collaboratori,
come pure su tutti gli abitanti della Guinea Equatoriale, invoco con fervore generose
Benedizioni del cielo.