2011-07-19 14:47:35

Argentina: la Chiesa invita a considerare il migrante come una risorsa


Un invito alla comunità ecclesiale argentina a “considerare il migrante non solo una persona costretta a vivere in condizioni di vulnerabilità, ma un soggetto forte, con una propria cultura che può essere valorizzata a beneficio di tutta la società e della Chiesa” è stato rivolto dai delegati per la pastorale migratoria in occasione dell’incontro nazionale svoltosi, nei giorni scorsi, a Buenos Aires. Nel corso della riunione – riferisce l’Osservatore Romano - i delegati hanno preso atto che occorre continuare a lavorare per consentire ai migranti di avere gli stessi diritti e gli stessi doveri dei cittadini argentini. Mons. Rubén Oscar Frassia, presidente della commissione episcopale per le migrazioni e il turismo, ha invitato i partecipanti “a fornire opportunità di inserimento sociale e spirituale in Argentina ai migranti, ai rifugiati e alle vittime della tratta di esseri umani”. Nel suo intervento si è anche soffermato sugli ostacoli burocratici che impediscono ai migranti di stabilirsi nel Paese, in contrasto con lo spirito della legge 25.871 che riconosce la possibilità di migrare come diritto umano. “Una società può definirsi moderna e sviluppata — ha sottolineato — quando sa accettare le diversità culturali dei suoi membri e facilitare la reciprocità e la pacifica convivenza”. Il presule, insieme ai delegati, ha anche chiesto “un maggiore coinvolgimento del clero, delle parrocchie e della Chiesa in generale, per conformare e rafforzare il lavoro e le attività delle squadre diocesane impegnate nella pastorale per la migrazione. Occorre promuovere — hanno ribadito — la consapevolezza della legge, le sue applicazioni pratiche sul tema delle migrazioni, soprattutto tra i funzionari pubblici, i quali, in alcuni casi, non concedono ai migranti quei diritti che la stessa legge concede”. Durante le sessioni di lavoro, i delegati hanno poi suggerito di creare una coscienza nel Paese sulla realtà di esclusione e di disuguaglianza alla quale migliaia di persone sono sottomesse. Infine, i partecipanti hanno riflettuto sulla situazione dei migranti, con particolare attenzione al diritto delle persone a non emigrare, il che significa poter avere opportunità economiche, occupazionali e di dignità sociale nel proprio Paese. (L.Z.)







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