Argentina: la Chiesa invita a considerare il migrante come una risorsa
Un invito alla comunità ecclesiale argentina a “considerare il migrante non solo una
persona costretta a vivere in condizioni di vulnerabilità, ma un soggetto forte, con
una propria cultura che può essere valorizzata a beneficio di tutta la società e della
Chiesa” è stato rivolto dai delegati per la pastorale migratoria in occasione dell’incontro
nazionale svoltosi, nei giorni scorsi, a Buenos Aires. Nel corso della riunione –
riferisce l’Osservatore Romano - i delegati hanno preso atto che occorre continuare
a lavorare per consentire ai migranti di avere gli stessi diritti e gli stessi doveri
dei cittadini argentini. Mons. Rubén Oscar Frassia, presidente della commissione
episcopale per le migrazioni e il turismo, ha invitato i partecipanti “a fornire opportunità
di inserimento sociale e spirituale in Argentina ai migranti, ai rifugiati e alle
vittime della tratta di esseri umani”. Nel suo intervento si è anche soffermato sugli
ostacoli burocratici che impediscono ai migranti di stabilirsi nel Paese, in contrasto
con lo spirito della legge 25.871 che riconosce la possibilità di migrare come diritto
umano. “Una società può definirsi moderna e sviluppata — ha sottolineato — quando
sa accettare le diversità culturali dei suoi membri e facilitare la reciprocità e
la pacifica convivenza”. Il presule, insieme ai delegati, ha anche chiesto “un maggiore
coinvolgimento del clero, delle parrocchie e della Chiesa in generale, per conformare
e rafforzare il lavoro e le attività delle squadre diocesane impegnate nella pastorale
per la migrazione. Occorre promuovere — hanno ribadito — la consapevolezza della legge,
le sue applicazioni pratiche sul tema delle migrazioni, soprattutto tra i funzionari
pubblici, i quali, in alcuni casi, non concedono ai migranti quei diritti che la stessa
legge concede”. Durante le sessioni di lavoro, i delegati hanno poi suggerito di creare
una coscienza nel Paese sulla realtà di esclusione e di disuguaglianza alla quale
migliaia di persone sono sottomesse. Infine, i partecipanti hanno riflettuto sulla
situazione dei migranti, con particolare attenzione al diritto delle persone a non
emigrare, il che significa poter avere opportunità economiche, occupazionali e di
dignità sociale nel proprio Paese. (L.Z.)