Venezia: intervento del cardinale Scola su crisi, educazione e famiglia
Ieri il Patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, ha pronunciato il suo ultimo
discorso del Redentore, il tradizionale messaggio che la diocesi propone ai suoi fedeli
dal 2003 a oggi, in occasione della festa che a Venezia è sia religiosa che civile,
prima di lasciare la città lagunare per recarsi a guidare l'arcidiocesi di Milano.
“Il Paese ha bisogno di un soprassalto di coscienza civica, soprattutto in questi
tempi di grave crisi economico-finanziaria - sono le sue parole riportate dall'agenzia
Sir, che ha precisato anche come il porporato abbia richiamato i contenuti espressi
da Benedetto XVI nella recente visita nel Nordest – la crisi non potrà certo trovare
soluzione nei pur necessari aggiustamenti tecnici delle regole di mercato, perché
il mercato non è un fatto di natura, ma di cultura e dunque ha nel fattore umano e
nella sua qualità morale una componente indispensabile. Anche la riforma del mercato
chiede rinnovamento antropologico ed etico”. Da qui, inoltre, l’invito rivolto dal
Santo Padre ai fedeli per un “rinnovato impegno dei cattolici in politica”. Il cardinale
Scola, nel suo discorso, ha toccato anche i temi dell’educazione della famiglia: “L’emergenza
educativa sta assumendo le dimensioni e i contorni della questione sociale del nostro
tempo – ha detto – le famiglie, cui spetta primariamente la responsabilità educativa,
siano sostenute da politiche adeguate”. Infine, un pensiero al ruolo di promotore
di pace nel Mediterraneo che è proprio del Nordest, e che si deve fondare sul dialogo,
la coesione, la convergenza, l’integrazione e lo sviluppo. Il 5 settembre il cardinale
Scola sarà salutato ufficialmente dalle autorità cittadine e dagli esponenti del mondo
della cultura di Venezia; il 7, inoltre, la solenne celebrazione a San Marco per il
saluto della Chiesa, prima di trasferirsi a Milano, dove il neoarcivescovo celebrerà
la sua prima Messa solenne in Duomo il 25 settembre. (R.B.)