Colombia: tre membri della Caritas uccisi in meno di un mese
Tre membri della Caritas colombiana sono stati uccisi nell’ultimo mese e questi fatti
hanno generato paura, oltre che dolore nelle comunità indigene e rurali presso le
quali gli operatori lavoravano. Il 2 luglio scorso Jorge Herrera, un collaboratore
di Caritas contadino di Montelíbano, è stato prelevato da casa da un gruppo armato
e ucciso. Non è il primo episodio di violenza che si verifica nella zona, come rileva
la Pastorale sociale della Caritas della diocesi, che condanna con forza questi atti
che minano “la dignità della persona umana” e sono “contro il dono più sacro che Dio
ha dato agli esseri umani: la vita”. Nei giorni scorsi, inoltre, riferisce la Zenit,
è stato ucciso anche l’indigeno Elias Domicó, raggiunto mentre stava partecipando
a una riunione della Comunità Embera Aporpaz, di cui faceva parte, che accompagna
il Progetto Aporpaz della Pastorale sociale e la Misereor Germania. Durante l’attacco
è rimasto ferito il fratello Luis. Il 5 luglio, infine, è stata assassinata una terza
rappresentante indigena, Emergida del Carmen Fuentes Hernández, che partecipava a
un progetto della Caritas tedesca che si occupa delle fasce deboli della popolazione.
Secondo la Caritas di Montelíbano, questi episodi sono la “manifestazione più concreta
della violenza che affligge il dipartimento meridionale di Cordoba e che finora ha
causato molte violazioni dei diritti umani, come lo sfollamento forzato e il confinamento”.
Tuttavia, la Pastorale sociale della diocesi ha fatto sapere che proseguirà nella
sua missione di sostegno e diffusione della Parola di Dio e della dottrina sociale
della Chiesa presso quelle comunità che sopportano il peso della violenza in questa
regione, dando appoggio e solidarietà ai famigliari e agli amici delle vittime. (R.B.)