Estate solidale: i volontari dell'Auser accanto agli anziani che hanno bisogno di
aiuto e compagnia
Aiuto a domicilio, compagnia, trasporto, consegna di spesa e pasti pronti, sedi climatizzate
aperte tutto luglio e agosto in molte città italiane: è ciò che prevede il Piano Emergenza
estate dell’Associazione di volontariato e promozione sociale Auser, per aiutare gli
anziani ad affrontare meglio il caldo, ma anche solitudine e mancanza di servizi sul
territorio. La presentazione dell’iniziativa, ieri a Roma, è stata anche occasione
per fare il punto sulla difficile condizione degli uomini e delle donne della terza
e quarta età oggi in Italia. Adriana Masotti ha sentito il presidente nazionale
Auser, Michele Mangano.
R. – Il dato
fondamentale è che c’è un aumento della domanda di assistenza. Questa è la dimostrazione
che c’è molto bisogno e c’è una forte esclusione di carattere sociale. Aumenta il
numero delle prestazioni: l’anno scorso, abbiamo erogato due milioni e 200 mila prestazioni
verso le persone anziane, quindi la stessa persona sicuramente ha usufruito di diverse
prestazioni, dalla mobilità alla compagnia domiciliare, alla spesa portata a casa...
Dunque, c’è un impegno fortissimo delle volontarie e dei volontari. L’altro dato che
emerge è l'aumento visibile delle Asl, degli enti locali e degli stesse assistenti
sociali che affemano di rivolgersi alle associazioni di volontariato per le attività
di assistenza. Questo si traduce, sostanzialmente, in un arretramento dell’intervento
pubblico nell’ambito dei servizi sociali e socio-sanitari, soprattutto per le persone
non autosufficienti, e quindi il nostro non è più un intervento di natura complementare,
ma rischia di essere un intervento sostitutivo, cosa che non è possibile perché cambierebbe
la natura del volontariato.
D. - Quindi, possiamo dire che, in generale,
la popolazione anziana in Italia sta soffrendo maggiormente in questo periodo?
R.
– Noi siamo convinti di sì: la crisi morde le persone più deboli, in questo caso,
in modo particolare, le persone anziane che vivono da sole. Occorre attrezzarsi per
dare risposte adeguate e qualificate, anche perché il numero dei volontari non cresce:
non perché ci sia un calo della solidarietà, ma perché di fronte alla crisi e ai bisogni
che sono dentro alle famiglie, molti volontari dedicano il loro tempo al proprio nucleo
familiare e sottraggono il tempo all’attività di volontariato rivolta verso gli altri.
D.
– Adesso, con la manovra economica, sembra che gli anziani debbano essere ancora una
volta quelli che pagano di più?
R. – Noi al governo chiediamo una maggiore
attenzione alle politiche sociali. Oltre il 70 per cento delle persone anziane vive
con le pensioni al minimo di circa 450-500 euro al mese, ma anche quelle che si vogliono
bloccare sono pensioni da 1.000-1.100 euro, appena. Quello che noi chiediamo con forza
al governo è di potenziare le politiche sociali. Non si può azzerare il fondo sulla
non autosufficienza; non si può ridurre il fondo per l’infanzia, per gli immigrati:
tutto questo su chi ricade? Un sindaco di fronte a questa difficoltà di disponibilità
di risorse, di fronte all’aumento della domanda, non può fare altro che o aumentare
le tariffe dei servizi o porre le addizionali o rivolgersi alle associazioni di volontariato…
Quello che chiediamo è un’inversione di rotta di questa direzione.
D.
– Per ritornare all’Auser. Avete un programma o un’attività particolare per questi
mesi estivi?
R. – Sì, per i mesi estivi, come ogni anno, i nostri circoli
e le nostre sedi – 1.500 in tutta Italia – resteranno aperti a luglio e ad agosto
per rispondere al bisogno delle persone anziane. C’è nel nostro sito un elenco dalla
A alla Z di tutti i servizi che i comuni in questo periodo estivo erogano alle persone
anziane. E poi c’è l’attività di socializzazione che le nostre volontarie e i nostri
volontari svolgono per stare vicino agli anziani, in momenti di così particolare difficoltà.
(bf)