La Caritas Italiana porta aiuto al Corno d'Africa, colpito dalla siccità
CORNO D’AFRICA: LA PEGGIORE SICCITÀ DEGLI ULTIMI 60 ANNI Comunicato: L’intervento
della Caritas nelle diverse aree colpite.
Sono circa 10 milioni le persone
colpite da siccità e carestia che stanno affliggendo il Corno d’Africa per la scarsità
delle precipitazioni degli ultimi 2 anni e il conseguente innalzamento del prezzo
di cibo e acqua. Secondo i dati Onu è la peggiore siccità degli ultimi 60 anni e coinvolge
3,2 milioni di persone in Kenya, 2,6 in Somalia, 3,2 in Etiopia, 117mila a Gibuti,
ed anche parte della popolazione in Eritrea. A soffrirne sono soprattutto i bambini:
in Somalia uno su tre è denutrito. Si teme che l’emergenza travolga anche Tanzania
e Sud Sudan.
Si registra anche la perdita di molti capi di bestiame e grandi
spostamenti di persone in tutto il Corno d’Africa, soprattutto in Kenya, dove i campi
profughi sono ormai al limite della capienza. “La situazione umanitaria in Somalia
è disastrosa” ha dichiarato S.E. Monsignor Giorgio Bertin, Presidente di Caritas
Somalia, amministratore apostolico di Mogadiscio e vescovo di Gibuti. “Nel sud
della Somalia – ha aggiunto il vescovo - gli effetti della siccità si sommano a 20
anni di vuoto politico e conflitti. Se vogliamo evitare la catastrofe umanitaria occorre
agire velocemente e con grande attenzione alla complessità del contesto”.
La
rete Caritas si è attivata per rispondere in modo adeguato e tempestivo a questa crisi. In
Somalia, Caritas Somalia attraverso l’operazione Lifeline, raggiunge con aiuti d’urgenza 7.000
persone, di cui circa 1.400 bambini e anziani. Inoltre la rete Caritas sta offrendo assistenza
a 70.000 persone seminomadi nel Somaliland Orientale. In Kenya, Caritas Kenya distribuisce
generi di prima necessità a 40.000 persone nelle aree più gravemente colpite e nella
Rift Valley. I primi ad essere soccorsi sono stati i bambini e le mamme, ed è in corso
un programma veterinario per assistere circa 15.000 bovini. S.E. Monsignor Peter
Kihara, Vescovo di Marsabit, una delle aree più gravemente colpite, ha lanciato un
appello per aiuti immediati. In Etiopia, nella zona meridionale dove i pastori
Borana sono in gravi difficoltà per carenza di acqua e di pascoli, la rete Caritas
sta aiutando circa 25.000 famiglie nel mantenimento dei propri capi di bestiame.
Caritas Etiopia sta inoltre distribuendo cibo e acqua a 80.000 persone nelle regioni
di Haraghe e Meki. In Eritrea, la Caritas sta monitorando la situazione per mettere
a punto un piano di intervento.
A rafforzamento delle azioni già avviate la
rete Caritas sta predisponendo un programma globale di aiuto d’urgenza riguardante
i 4 paesi che verrà lanciato nelle prossime settimane. Caritas Italiana da anni
è impegnata nel Corno d’Africa, in collaborazione con le chiese locali, in ambiti
diversi: la salute, la lotta all’esclusione sociale, l’istruzione. In occasione di
questa emergenza è in costante contatto con le Caritas africane attive nei paesi colpiti
dalla siccità e ha offerto sostegno alle azioni in atto e al piano in via di definizione.
Nel contempo richiama l’attenzione sul problema dei cambiamenti climatici dovuti al
riscaldamento globale e sul loro impatto negativo, in particolare sui poveri. Per
questo è necessario non solo offrire assistenza nelle emergenze umanitarie, ma soprattutto
prevenirle attraverso il sostegno all’agricoltura locale, la riduzione del riscaldamento
globale, una gestione appropriata delle risorse idriche in favore delle comunità.
Un impegno che riguarda i governi e le istituzioni internazionali, ma anche gli stili
di vita quotidiani di ogni persona.