Bolivia: la Chiesa chiede un impegno comune contro il flagello della droga
«Occorre un impegno comune, ognuno nel proprio ambito di competenza e responsabilità,
per bandire, contrastare e annientare il narcotraffico in Bolivia». È l’appello che
il cardinale Julio Sandoval Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra e presidente
della Conferenza episcopale boliviana, ha rivolto «ai cittadini, ai pastori, ai fedeli
e agli uomini di buona volontà» nell’aprire il decimo incontro nazionale della comunità
ecclesiale a Cochabamba. Il porporato - riferisce L'Osservatore Romano - ha chiesto
ai boliviani di impegnarsi «contro lo sterminio della droga e dei farmaci», che costituiscono
una incombente minaccia su tutti e specialmente sulle nuove generazioni. «Occorre
— ha sottolineato — individuare azioni efficaci per fermare questo flagello, proprio
mentre si moltiplicano in ogni direzione e livello, i traffici della droga che si
intrecciano con la criminalità, la corruzione e altre numerose attività illecite».
A combattere questa spirale perversa sono chiamati — ha concluso — specialmente i
cattolici che devono annunciare il Regno di Dio, un regno di verità e libertà». In
molteplici occasioni il cardinale, nell’analizzare la difficile situazione che attraversa
il Paese, ha denunciato la corruzione, il traffico di droga e il terrorismo e indicato
un mutamento di rotta «fondato sulla riscoperta dei valori umani e cristiani a partire
dalla difesa della vita e della giustizia. (R.P.)