2011-07-13 14:22:26

Seminario dei vescovi brasiliani sulla comunicazione. Mons. Celli: rinnovare il linguaggio della Chiesa per toccare il cuore dell'uomo


E’ iniziato ieri, a Rio de Janeiro, il primo Seminario sulla comunicazione per i Vescovi del Brasile. Promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e dalla Conferenza episcopale locale, l’incontro desidera offrire uno spazio di riflessione per rilanciare non solo i mass media cattolici ma anche per rinnovare il linguaggio della Chiesa di fronte all’evoluzione tecnologica. Il nostro inviato a Rio, Silvonei Protz, ha intervistato mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero vaticano per le comunicazioni sociali:RealAudioMP3

R. – Credo che sia una tappa molto importante quella che abbiamo iniziato con i vescovi brasiliani. La Chiesa brasiliana si interroga, tramite i suoi pastori, su cosa significhi oggi comunicare, che non è solamente informare, ma è sostanzialmente un annuncio, un annuncio formulato in un dialogo rispettoso con l’uomo di oggi e un annuncio nella consapevolezza di ciò che l’uomo oggi sta cercando, ciò di cui l’uomo oggi ha bisogno. Ecco perché la Chiesa deve interrogarsi, non solo su quelli che sono i contenuti del suo annuncio - e i contenuti non possono essere che una persona, Gesù Cristo - ma la Chiesa deve anche interrogarsi sul come annunciare. E qui entra in gioco il tema del linguaggio: che linguaggio usiamo oggi? Deve essere un linguaggio comprensibile all’uomo di oggi, capire l’uomo nelle sue sofferenze, nelle sue solitudini: l’uomo di oggi ha bisogno di calore, ha bisogno di silenzio. L’uomo di oggi molte volte produce solamente baccano e freddo. Ecco, questo è il grande tema: capire che cosa annunciare, ma nella profonda conoscenza di ciò che l’uomo porta nel proprio cuore e vedere come la Chiesa può rispondere a questa esigenza profonda dell’uomo di oggi.

D. – Come la Chiesa può aiutare l'uomo, a volte frastornato dal rumore dei media?

R. – Io penso che la Chiesa, attraverso i media, che sono a sua disposizione debba sostenere questo atteggiamento di ricerca dell’uomo. Siccome oggi la società produce baccano, produce rumore, per l’uomo di oggi è difficile alle volte comprendere il senso profondo della parola che la Chiesa ha nel suo cuore, nelle sue mani, da offrire. Questo è un problema che si pone quotidianamente: l’educazione al silenzio per meglio ascoltare, l’educazione al silenzio per meglio comprendersi, perché l’uomo oggi fa fatica a ritrovare se stesso e alle volte ha bisogno di baccano per non cercare nel suo cuore quali sono le esigenze più vere e più profonde. La Chiesa, proprio attraverso i suoi mezzi, non solo deve annunciare, ma proprio deve creare e deve favorire l’uomo in questa ricerca. Lei ricorda cosa diceva Platone, facendo l’Apologia di Socrate? Che se l’uomo non ha un atteggiamento di ricerca nella sua vita, è una vita che non è degna di essere vissuta. Ora la Chiesa deve aiutare l’uomo in questa ricerca. Ricorda cosa dicevano i nostri grandi Pontefici del Concilio? La Chiesa è esperta in umanità e la Chiesa può aiutare l’uomo in questa ricerca e lo deve sostenere, perché oggi, a volte, il mondo dice che non devi cercare. E’ un tipo di società, che ha già tutto ben preparato ciò che vuole, direi quasi violentando questa ricerca interiore dell’uomo. Per me questa è una grande missione della Chiesa nel contesto di oggi. (ap)







All the contents on this site are copyrighted ©.