Caritas Internationalis: l’indipendenza del Sud Sudan sia un momento di speranza
“Un momento di speranza dopo decenni di guerra e la perdita di milioni di vite”: così
Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis, definisce l’indipendenza
del Sud Sudan, proclamata sabato scorso con una cerimonia ufficiale. “L’indipendenza
– ha detto Roy – segna la fine di un lungo cammino verso la libertà compiuto dalla
popolazione del Sud Sudan. Milioni di vite si sono sacrificate per questo percorso
e altri milioni sono stati costretti a lasciare le loro case”. L’esponente della Caritas
Internationalis ha ricordato che “la Chiesa cattolica ha camminato insieme a queste
persone, cercando di riunire le comunità divise, portando aiuti umanitari, collaborando
ai progetti di sviluppo ed esortando i governi a sostenere il processo di pace”. “Le
popolazioni del sud e del nord del Sudan – ha aggiunto Roy – hanno dimostrato che
la pace è possibile. Ora tutti noi abbiamo l’opportunità di disegnare un futuro comune,
basato su quella giustizia e quello sviluppo cui queste popolazioni hanno diritto”.
Il segretario generale della Caritas ha sottolineato, inoltre, il grande impegno portato
avanti dall’organizzazione per portare nel Sud Sudan aiuti essenziali come acqua potabile,
cibo e medicine. Tuttavia, “ora è necessario incrementare gli aiuti a lungo termine
per aiutare la popolazione ad uscire dalla povertà e per costruire una nuova economia
attraverso l’educazione, l’agricoltura e le infrastrutture”. Tutto questo perché,
ha aggiunto Roy, “lo sviluppo è il nuovo nome della pace e senza la fine dei conflitti
né il Sud Sudan né il Sudan stesso potranno prosperare”. L’appello della Caritas,
allora, è che si ponga fine alle violenze perpetrate nella zona di Abyei e sui Monti
Nuba, nel Kordofan meridionale, evitando così ulteriori “conflitti inter-etnici, stupri,
rapimenti, uccisioni di donne, anziani e bambini”. “La Caritas – ha sottolineato il
suo segretario generale – chiede ai governi di Karthoum e Juba di proteggere i rispettivi
cittadini e di assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini. I governi del
Sudan e del Sud Sudan devono anche tutelare i diritti delle minoranze, in particolare
quelle religiose ed etniche, storicamente emarginate”. Infine, Michel Roy ha ribadito
che la volontà di Caritas Internationalis di lavorare fianco a fianco con Sudanaid
(Caritas Sudan) e con la Chiesa locale. (I.P.)