2011-07-12 10:03:19

Partirà in Quaresima 2012 la “Missione Metropoli” per la Nuova Evangelizzazione


Si chiamerà “Missione Metropoli” la nuova iniziativa pastorale per la nuova evangelizzazione che coinvolgerà contemporaneamente nella Quaresima del 2012, alcune delle maggiori città europee. E’ quanto è emerso dalla riunione promossa dal presidente del Pontifico Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione mons. Rino Fisichella, che ha convocato ieri in Vaticano, nella sede del nuovo dicastero, cardinali e vescovi di Barcellona, Esztergom-Budapest, Mechelen-Bruxelles, Dublino,Colonia, Lisbona, Liverpool, Parigi, Torino, Varsavia e Vienna. Al microfono di Roberto Piermarini mons. Fisichella spiega qual è stato il motivo della riunione.RealAudioMP3

R. – Il motivo è molto semplice: è una delle iniziative che il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione pone in essere nei prossimi mesi. L’abbiamo chiamata “Missione metropoli”, perché sono stati con noi diversi cardinali e vescovi di città europee - per il momento solo grandi città europee – per concordare insieme, in che modo dare una risposta alla nuova evangelizzazione, nella situazione di crisi in cui si trova l’Europa. Non dimentichiamo che ci sono stati due Sinodi riguardanti l’Europa - uno nel ’91 e uno nel ’99 - e non dimentichiamo che nel 2003 il Beato Giovanni Paolo II ha scritto “Ecclesia in Europa”, e questo si pone sulla stessa scia, sulla stessa onda.

D. – Eccellenza, che cosa è emerso da questo incontro?

R. – E’ molto interessante, perché l’iniziativa si articolerà due momenti: impegni nella pastorale ordinaria, soprattutto impegni dedicati alla formazione, e, dall’altra parte, nella Quaresima del 2012, ci saranno in dodici grandi città in Europa che, contemporaneamente, svilupperanno le stesse iniziative. Credo che questa sia l’originalità: un segno che sia comune e che sia contemporaneo. In una parola: è una prima risposta a quanto il Papa chiedeva proprio alla nostra prima riunione della Plenaria, e cioè superare la frammentarietà e dare segni di unità.

D. – Quale contributo ha dato questo incontro, in vista anche del prossimo Sinodo del 2012, proprio sul tema della nuova evangelizzazione?

R. – E’ emersa evidentemente questa preoccupazione del prossimo Sinodo. Questa iniziativa di “Missione metropoli” vorrà essere un segno concreto che grandi città, grandi diocesi d’Europa porranno al Sinodo dei vescovi come un progetto già comune che potrà essere anche condiviso.(ap)

Una delle città europee coinvolte dalla "Missione Metropoli" sarà Liverpool. Il suo arcivescovo, mons. Patrick Kelly, e ha parlato con Philippa Hitchen, collega della redazione inglese della nostra emittente:RealAudioMP3

R. - As far as I could tell…
Per quello che posso dire, Liverpool è di gran lunga la città più piccola in termini di cattolici. Per esempio, se facciamo un paragone il numero di cattolici a Lisbona, Barcellona, Parigi o Dublino, siamo davvero molto piccoli e certamente la realtà di un persistente declino demografico continua a essere un grande fattore con il quale dobbiamo convivere. C’è poi un’altra cosa, di cui spesso non siamo consapevoli: io ritengo che la crisi economica debba essere parte del contesto di tutto quello che oggi noi facciamo come Chiesa. Ed è una cosa che colpisce Liverpool in maniera molto forte, specialmente se accettiamo onestamente che parte dell’origine della crisi economica risieda nelle mutate relazioni tra alcune città in Europa e il resto del mondo. Nel 2008, quando è incominciata la crisi economica, un vescovo africano che si trovava a Liverpool disse: “Quello che sta accadendo è la fine della tratta degli schiavi; tutte le ricchezze che sono venute in Europa occidentale, in particolare, ma non solo, dall’Africa e dal Sudamerica, sono finite. Ora, dobbiamo pensare noi stessi in modo completamente differente”.

D. – Quindi avete esaminato nel dettaglio aspetti economici, politico-sociali e il ruolo che la Chiesa riveste in tutto questo...

R. – It was a very broad discussion ...
E’ stata una discussione molto ampia, differente a seconda del luogo, perché, ripeto, credo che nessuna città sia colpita così pesantemente come Liverpool. Ho portato un esempio demografico: c’è stato un tempo in cui il territorio tra la stazione centrale e il fiume rappresentava nemmeno la metà del territorio cittadino; in quell’epoca, c’erano quasi un milione di persone. Oggi, l’intera città è composta da 450 mila persone. Penso sia radicato nel modello di Chiesa tracciato da San Paolo, in quanto “Corpo di Cristo”, affermare che i membri più deboli sono indispensabili. Credo che queste siano tra le righe più preziose nel Nuovo Testamento. In altre parole, il segno che la che Chiesa dà non è un segno che tiene conto soltanto di coloro che sono molto forti nella loro fede e nelle loro convinzioni, ma parte di questo segno è la nostra famiglia e comprende quelle persone che tirano avanti tra grandi stenti. (ap)







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