Partirà in Quaresima 2012 la “Missione Metropoli” per la Nuova Evangelizzazione
Si chiamerà “Missione Metropoli” la nuova iniziativa pastorale per la nuova evangelizzazione
che coinvolgerà contemporaneamente nella Quaresima del 2012, alcune delle maggiori
città europee. E’ quanto è emerso dalla riunione promossa dal presidente del Pontifico
Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione mons. Rino Fisichella,
che ha convocato ieri in Vaticano, nella sede del nuovo dicastero, cardinali e vescovi
di Barcellona, Esztergom-Budapest, Mechelen-Bruxelles, Dublino,Colonia, Lisbona, Liverpool,
Parigi, Torino, Varsavia e Vienna. Al microfono di Roberto Piermarini mons.
Fisichella spiega qual è stato il motivo della riunione.
R. – Il motivo
è molto semplice: è una delle iniziative che il Pontificio Consiglio per la Nuova
Evangelizzazione pone in essere nei prossimi mesi. L’abbiamo chiamata “Missione metropoli”,
perché sono stati con noi diversi cardinali e vescovi di città europee - per il momento
solo grandi città europee – per concordare insieme, in che modo dare una risposta
alla nuova evangelizzazione, nella situazione di crisi in cui si trova l’Europa. Non
dimentichiamo che ci sono stati due Sinodi riguardanti l’Europa - uno nel ’91 e uno
nel ’99 - e non dimentichiamo che nel 2003 il Beato Giovanni Paolo II ha scritto “Ecclesia
in Europa”, e questo si pone sulla stessa scia, sulla stessa onda.
D.
– Eccellenza, che cosa è emerso da questo incontro?
R. – E’ molto interessante,
perché l’iniziativa si articolerà due momenti: impegni nella pastorale ordinaria,
soprattutto impegni dedicati alla formazione, e, dall’altra parte, nella Quaresima
del 2012, ci saranno in dodici grandi città in Europa che, contemporaneamente, svilupperanno
le stesse iniziative. Credo che questa sia l’originalità: un segno che sia comune
e che sia contemporaneo. In una parola: è una prima risposta a quanto il Papa chiedeva
proprio alla nostra prima riunione della Plenaria, e cioè superare la frammentarietà
e dare segni di unità.
D. – Quale contributo ha dato questo incontro,
in vista anche del prossimo Sinodo del 2012, proprio sul tema della nuova evangelizzazione?
R.
– E’ emersa evidentemente questa preoccupazione del prossimo Sinodo. Questa iniziativa
di “Missione metropoli” vorrà essere un segno concreto che grandi città, grandi diocesi
d’Europa porranno al Sinodo dei vescovi come un progetto già comune che potrà essere
anche condiviso.(ap)
Una delle città europee coinvolte dalla "Missione
Metropoli" sarà Liverpool. Il suo arcivescovo, mons. Patrick Kelly, e ha parlato
con Philippa Hitchen, collega della redazione inglese della nostra emittente:
R. - As far
as I could tell… Per quello che posso dire, Liverpool è di gran lunga la
città più piccola in termini di cattolici. Per esempio, se facciamo un paragone il
numero di cattolici a Lisbona, Barcellona, Parigi o Dublino, siamo davvero molto piccoli
e certamente la realtà di un persistente declino demografico continua a essere un
grande fattore con il quale dobbiamo convivere. C’è poi un’altra cosa, di cui spesso
non siamo consapevoli: io ritengo che la crisi economica debba essere parte del contesto
di tutto quello che oggi noi facciamo come Chiesa. Ed è una cosa che colpisce Liverpool
in maniera molto forte, specialmente se accettiamo onestamente che parte dell’origine
della crisi economica risieda nelle mutate relazioni tra alcune città in Europa e
il resto del mondo. Nel 2008, quando è incominciata la crisi economica, un vescovo
africano che si trovava a Liverpool disse: “Quello che sta accadendo è la fine della
tratta degli schiavi; tutte le ricchezze che sono venute in Europa occidentale, in
particolare, ma non solo, dall’Africa e dal Sudamerica, sono finite. Ora, dobbiamo
pensare noi stessi in modo completamente differente”.
D. – Quindi avete
esaminato nel dettaglio aspetti economici, politico-sociali e il ruolo che la Chiesa
riveste in tutto questo...
R. – It was a very broad discussion ... E’
stata una discussione molto ampia, differente a seconda del luogo, perché, ripeto,
credo che nessuna città sia colpita così pesantemente come Liverpool. Ho portato un
esempio demografico: c’è stato un tempo in cui il territorio tra la stazione centrale
e il fiume rappresentava nemmeno la metà del territorio cittadino; in quell’epoca,
c’erano quasi un milione di persone. Oggi, l’intera città è composta da 450 mila persone.
Penso sia radicato nel modello di Chiesa tracciato da San Paolo, in quanto “Corpo
di Cristo”, affermare che i membri più deboli sono indispensabili. Credo che queste
siano tra le righe più preziose nel Nuovo Testamento. In altre parole, il segno che
la che Chiesa dà non è un segno che tiene conto soltanto di coloro che sono molto
forti nella loro fede e nelle loro convinzioni, ma parte di questo segno è la nostra
famiglia e comprende quelle persone che tirano avanti tra grandi stenti. (ap)